Enoturismo, leva competitiva per la ripartenza

Dario Stefàno (PD), Presidente della 14ª Commissione permanente del Senato (Politiche dell'Unione europea)
E' l'attività che unisce cultura, turismo e agricoltura, i tre richiami che caratterizzano il nostro Paese nel mondo. Strumenti legislativi adeguati e una visione politica lungimirante può rendere l’enoturismo una leva competitiva importante per la ripartenza economica dei territori

Il vino è storia, identità, cultura. Come ci è stato tramandato dalle grandi penne della storia, il vino versato nelle coppe di Greci e Romani conteneva l’essenza stessa della loro identità: miti, usanze, credenze, usi e abitudini si mescolavano al nettare degli dèi.

Il vino era il sugello di alleanze, la stretta di mano per nuovi accordi, il benvenuto da riservare agli ospiti e addirittura agli stranieri, il rito con cui rinsaldare vecchie amicizie.

Editoriale di Terra e Vita 14/2021

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Il vino è il simbolo delle migrazioni dell’umanità, di quella mescolanza di popoli – e dunque di valori, usanze, tradizioni - che rappresenta il seme da cui si è generata la storia stessa dell’uomo. La vite ha viaggiato con l’uomo, rinnovandosi di luogo in luogo e dando ogni volta inizio a nuove storie, nuove culture, nuove identità.

Cultura, turismo e agricoltura

Per questa ragione il vino non può considerarsi un alimento, o quanto meno “solo” un alimento. Sarebbe riduttivo e ingeneroso rispetto alla genesi di questa bevanda che ancora oggi è capace di affascinare e sedurre, non solo per le sue qualità gustative, ma anche – e direi soprattutto – per il suo potere evocativo, per la sua capacità di prenderti per mano e accompagnarti alla scoperta dei territori e delle sue genti.

Non a caso per la presentazione in Senato del volume “Turismo del vino in Italia - storia normativa e buone pratiche” (Edagricole editore) che ho avuto l’onore e il piacere di scrivere, a quattro mani, insieme ad una donna del vino straordinaria, Donatella Cinelli Colombini, produttrice, inventrice del turismo del vino in Italia e animatrice culturale appassionata e formidabile, ho voluto che accanto a noi ci fossero anche i ministri della Cultura, del Turismo e dell’Agricoltura.

Una legge ad hoc

La pubblicazione di questo manuale è stata un’ulteriore – importante – tappa del percorso che mi ha visto al lavoro in prima linea per giungere all’approvazione della legge sull’enoturismo, primo obiettivo importante per un Paese come il nostro che vanta una ampelografia unica al mondo e una potenzialità di sviluppo senza eguali, che necessitavano di una legittimazione normativa. Ora a quel passaggio deve seguire una capacità strategica fuori dal comune, che non è richiesta solo ai produttori, ma anche a chi ha la responsabilità di governare i processi.

Lo sviluppo parte dalle sinergie

La sinergia auspicabile tra i tre Ministeri – Cultura, Turismo e Agricoltura – può essere la chiave di volta per un sistema di sviluppo nuovo e virtuoso. Un’interconnessione indispensabile per valorizzare lo straordinario patrimonio culturale, artistico ed enogastronomico che il nostro Paese custodisce e che non ha eguali al mondo.

L’enoturismo non solo è una realtà ma è anche tra i principali motivi di attrazione per i turisti stranieri che scelgono con consapevolezza il Paese dei mille borghi dove vivere esperienze indimenticabili, circondati da paesaggi unici e dalla bellezza che sanno sprigionare luoghi contaminati da storia, arte e cultura.

Una leva per ripartire

Ecco allora che l’enoturismo può diventare leva competitiva importante anche in chiave di ripartenza, poiché ci permette di qualificare l’offerta turistica con un tratto identitario esclusivo, qual è il nostro vino. Occorrono lungimiranza e un nuovo modello di turismo, ma anche nuova agricoltura ed un nuovo contributo imprenditoriale: giovani, digitalizzati e rispettosi della natura, capaci di accorciare la catena alimentare, innalzare la cultura del mangiare sano valorizzando le nostre identità con linguaggio competente ed elevata professionalità.

Digitalizzazione, conversione al green, attenzione ai territori svantaggiati, sono gli assi intorno a cui l’Europa intende pianificare la ripresa post-Covid attraverso la straordinaria mole di risorse del Recovery Fund, che vanno utilizzate benissimo e con una capacità progettuale impeccabile.

In questo disegno l’enoturismo ha l’opportunità di riqualificarsi e di riqualificare l’offerta turistica italiana, permettendo così alle 30.000 cantine aperte di diventare ancora di più propulsori di sviluppo, attraverso un sistema innovativo che potrà usare i nostri vini e le eccellenze dell’agroalimentare per costruire una ripresa sostenibile e duratura.


di Dario Stefàno
Senatore della Repubblica
ed ex Assessore all’Agricoltura
della Regione Puglia
@DarioStefano

Enoturismo, leva competitiva per la ripartenza - Ultima modifica: 2021-05-05T20:02:34+02:00 da K4

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