Si sblocca la partita del Recovery Plan

Dopo il superamento del veto di Ungheria e Polonia, la Commissione Europea presenta un secondo progetto di bilancio per il 2021. L’obiettivo è quello di una veloce approvazione entro fine anno

Superato il veto di Ungheria e Polonia,
si sblocca al fotofinish la partita
del Next Generation Eu.

A seguito dell'accordo raggiunto presso il Consiglio europeo sul bilancio a lungo termine dell'Unione per il 2021-2027 e sullo strumento di ripresa, il Next Generation Eu per l’appunto, la Commissione ha presentato un secondo progetto di bilancio per il 2021.

Gli obiettivi

Secondo una nota della stessa Commissione si tratta di un passaggio procedurale che rispecchia appieno l'informale accordo politico raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio sotto la guida della commissione il 4 dicembre 2020.

Il progetto di bilancio prevede 164 miliardi di euro in impegni e 166 miliardi di euro in pagamenti. Una volta approvato consentirà a Bruxelles di mobilitare fondi pubblici significativi per:

  • garantire una risposta continua alla pandemia di coronavirus e alle sue conseguenze;
  • avviare una ripresa sostenibile e proteggere e creare posti di lavoro;
  • investire nel futuro per realizzare un'Europa più verde, più digitale e resiliente. 7

Commentando la proposta, il commissario Johannes Hahn, responsabile del bilancio, ha

Johannes Hahn, commissario al Bilancio

chiesto una rapida approvazione del Consiglio affinchè il Parlamento europeo possa votare il bilancio 2021 nella sessione plenaria tra il 14 e il 17 dicembre. «Ciò renderebbe possibile l'entrata in vigore del bilancio il 1 ° gennaio 2021».


Giansanti (Confagricoltura): «L’agroalimentare sosterrà la crescita»

«L'approvazione definitiva del bilancio pluriennale dell'Unione e del Next Generation Eu sblocca una preoccupante fase di stallo e consente di fare chiarezza sulle prospettive dell'agricoltura europea».

Lo riferisce il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a seguito del ritiro

Massimiliano Giansanti

del veto di Polonia E Ungheria. «Ora dobbiamo concentrarci sulla ripresa economica e sul migliore utilizzo delle risorse senza precedenti che saranno messe a disposizione dall'unione europea».

«L'agricoltura – continua Giansanti - e il sistema agroalimentare possono dare un significativo contributo alla crescita sostenibile del Pil e dell'occupazione». «Lo stanziamento complessivo -ricorda - ammonta a 258 miliardi di euro per i pagamenti diretti della Pac e per le misure di gestione dei mercati; lo stanziamento per i programmi di sviluppo rurale si attesta a 77 miliardi». «Le iniziative per lo sviluppo rurale potranno anche contare nel prossimo biennio di risorse supplementari di 7,5 miliardi, come stabilito nel Next Generation Eu, per incentivare la diffusione delle innovazioni tecnologiche e accrescere la sostenibilità ambientale; le somme aggiuntive attribuite all'Italia sono nell'ordine di 900 milioni».

«Fatta chiarezza sulle risorse finanziarie e sul quadro legale, va ora definita una riforma della Pac in grado di salvaguardare la competitività e l'efficienza delle imprese chiamate a rafforzare i processi per una maggiore sostenibilità ambientale e tutela delle risorse naturali».

«La pandemia – conclude - ha dimostrato che la sovranità alimentare è un fattore strategico che impone una solida tutela a livello europeo. Il nostro auspicio è di raggiungere quanto prima l'autosufficienza alimentare in Italia».


Prandini (Coldiretti): «Investire su cibo e territorio»

«Occorre investire sulla sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui, con l'emergenza covid, il cibo ha dimostrato tutta la sua strategicità per difendere l'Italia dalle turbolenze provocate dalla pandemia che ha scatenato corse agli accaparramenti e guerre commerciali con tensioni e nuove povertà».

Lo afferma il presidente della coldiretti Ettore Prandini in riferimento all'approvazione

in difesa degli agricoltori italiani
Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti

definitiva del bilancio pluriennale dell'unione e del Next Generation Eu.

«Abbiamo un'occasione imperdibile per superare lo storico squilibrio nella distribuzione dei fondi europei che ha sempre penalizzato gli agricoltori italiani in Europa e per superare gli ostacoli alla competitività delle produzioni agroalimentari nazionali rispetto ai concorrenti, dalle infrastrutture ai trasporti, dalla logistica fino alle energie rinnovabili»

«I fondi europei vanno utilizzati per finanziare progetti strategici superando i limiti alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare per portare benefici all'intero sistema paese con un impegno strategico di lungo periodo».

«Per questo – conclude Prandini - la Coldiretti ha realizzato una serie di progetti in grado di migliorare la sostenibilità economica e ambientale delle produzioni e l'offerta di cibo di qualità alle famiglie italiane».


Cia: «Avanti con il rilancio dell’agricoltura»

«L'approvazione definitiva del bilancio 2021-2027 e del Next Generation Eu da parte del Consiglio europeo, è un punto di svolta per l'Europa in emergenza per la pandemia».

«All'ok sul budget da 1,8 trilioni segua, rapidamente, la programmazione strategica e l'orientamento dei fondi su progetti mirati allo sviluppo dell'agricoltura».

Lo afferma Cia-Agricoltori Italiani a conclusione delle lunghe trattative che, con la revoca del veto di Ungheria e Polonia, hanno scongiurato la paralisi su fondi cruciali a continuità e rilancio. «È ora tempo di lavorare sulle sinergie per impiegare al meglio le risorse a disposizione che si confermano essere, oltre al budget in vigore dal primo gennaio 2021, anche il pacchetto straordinario del Next Generation Eu da 750 miliardi di euro che prevede oltre 8 miliardi per lo sviluppo rurale, di cui quasi un miliardo per l'italia». L’appello di Cia è quello di destinare la disponibilità Ue a progetti specifici».

Per finanziare le sue politiche agricole, infatti, l'Italia potrà ora contare, nel periodo 2021-2027, su fondi ue per circa 38,7 miliardi a prezzi correnti. Nel dettaglio, riceverà: 25,4 miliardi per i pagamenti diretti; 10,673 per lo sviluppo rurale (9,748 mld dal bilancio e 925,1 mln dal recovery fund); 2,267 miliardi per i programmi vino; 242,1 milioni per l'olio d'oliva e 36,2 mln per il miele.

«Per l'Europa e per l'Italia – sottolinea Dino Scanavino, Presidente nazionale di Cia - ci sono, dunque, dopo la decisione di Bruxelles, le condizioni economiche per procedere senza esitazione sulla fase attuativa: servono subito convergenze tra i fondi, per la ripresa come per il rilancio dell'agricoltura in chiave innovativa e green».

Si sblocca la partita del Recovery Plan - Ultima modifica: 2020-12-13T17:57:44+01:00 da Lorenzo Tosi

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