Domanda

Vorrei chiedere alcune delucidazioni sulla nuova Pac e sulla “deroga Ucraina” introdotta per il 2023.

1. Se non ho interpretato male, il regolamento prevede che per aderire agli ecoschemi e alle misure agroambientali sia necessario il rispetto della condizionalità rafforzata come baseline, in quanto l’ecoschema e tali misure consentono di percepire un contributo supplementare legato a un impegno volontario, che deve essere più “restrittivo” rispetto alle regole di base. L’adesione alla deroga impedisce, quindi, la possibilità di richiedere tali pagamenti.
2. Ma questo limite vale solo per l’ecoschema 4, in quanto legato all’avvicendamento delle colture o per tutti gli ecoschemi? Di conseguenza un allevatore può aderire alla “deroga Ucraina” e contemporaneamente aderire all’ecoschema 1?
3. Per quanto riguarda, invece, la compatibilità fra “deroga Ucraina” e misura 10: non può aderire alla deroga colui che intende presentare una nuova domande agroambientale, o anche chi deve presentare nel 2023 una domanda di conferma, avendo aderito alla misura negli anni precedenti? E tale incompatibilità vale per tutte le misure agroambientali? Sia produzione integrata, sia minima e sia interramento effluenti di allevamento?
4. Per chi non dovesse aderire alla deroga, per quanto concerne l’obbligo di rotazione, è certo che “l’anno zero” sarà il 2023 e il 1° anno in cui verrà valutata sarà il 2024 confrontando il piano colturale con quello del 2023?
5. Ultima informazione, si parla della possibilità che il nuovo ministro del Masaf rivaluti, su pressione delle associazioni di categoria, la norma della rotazione sostituendola con la diversificazione, essendo questa una scelta lasciata nelle mani dei singoli Stati membri, Le sembra una possibilità concreta e realistica, o è metà propaganda?