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Italia in pressing per
salvaguardare il tabacco
nell’ambito della
nuova Pac. Il ministro delle
Politiche agricole, Nunzia
De Girolamo, ha riunito a
Bruxelles i principali paesi
produttori proprio per discutere
del futuro del settore e
trovare gli strumenti necessari
per sostenere produttori
e addetti della filiera. «In
quell’occasione – ha spiegato
il ministro – abbiamo
condiviso un documento comune
nel quale, tra l’altro,
si sottolinea l’ingiusta discriminazione
subita dal settore
tabacchicolo in occasione
del recente compromesso
sulla Pac. Questo incontro
è stato un segnale importante,
che costituisce un primo
passo per tenere alta
l’attenzione sul comparto
che impiega migliaia di lavoratori
e rappresenta un
prodotto storico per il nostro
paese».
D’altra parte la Pac uscita
dagli accordi tra Commissione,
Parlamento e Consiglio
dei ministri Ue da un
lato ha previsto un’applicazione
graduale e flessibile
dell’obiettivo di convergenza
– il processo che condurrà
a pagamenti ad ettaro uniformi
–, evitando effetti immeditati
sui tabacchicoltori
storici e sulla continuità della
coltivazione, ma dall’altro
ha escluso il tabacco tra
le colture ammesse a beneficiare,
a partire dal 2015, di
quell’aiuto accoppiato che
fino a oggi ha invece contribuito
alla sua sostenibilità
economica. Senza contare
il taglio del 5% dei premi
oltre 150mila euro.
Da Bruxelles a Roma,
dunque, l’attenzione resta
alta. «Oltre al piano europeo
– ha proseguito De Girolamo
– stiamo lavorando
a livello interno per individuare
i mezzi più appropriati
per intervenire a salvaguardia
dei posti di lavoro.
Ho incontrato tutte le principali
manifatture nazionali e
internazionali operanti in
Italia in merito agli accordi
di filiera e sulle principali
questioni relative al tabacco.
Si tratta di salvaguardare
una coltivazione che nel
nostro paese ha raggiunto
un livello qualitativo eccellente
e che, per essere mantenuto,
necessita di un impiego
di manodopera significativo
».
In quest’ottica è stato costituito
un gruppo di lavoro
presso il ministero per l’analisi
delle misure dello sviluppo
rurale e di Ocm unica
che possano essere utilizzate
in favore e per il rilancio
della tabacchicoltura in
Italia. «Questa task force –
ha spiegato il ministro – vede
il contributo decisivo delle
Regioni e dei rappresentanti
dei produttori, perché
è necessario lavorare in favore
di quelle zone rurali
del paese che trovano nelle
coltivazioni di tabacco una
delle fonti più importanti
dal punto di vista occupazionale
ed economico».
Soddisfatte le organizzazioni
del settore Ont Italia,
Unitab e Apti che in un documento
congiunto hanno
ricordato l’importanza del
documento sottoscritto a
Bruxelles dai ministri di Italia,
Bulgaria, Croazia, Francia,
Grecia, Polonia, Romania,
Spagna e Ungheria: «I
Governi hanno sottolineato
l’ingiustificata discriminazione
di cui è stato oggetto
il comparto tabacchicolo
nell’ambito della riforma
della Pac». Ma non solo.
«Il documento – hanno ricordato
– impegna gli stessi
ministri e la Commissione
europea a riaprire il dialogo,
per assicurare un trattamento
equo e un futuro a
un settore che ancora oggi
garantisce occupazione e
reddito a 60.000 addetti e
alle loro famiglie, in aree
spesso difficili del paese, e
mantiene vitali territori rurali
fragili e privi di alternative
sostenibili».
Secondo Ont Italia, Unitab
e Apti «malgrado le immediate
reazioni, poco concilianti,
della Commissione
europea, siamo certi che il
ministro De Girolamo, assieme
ai suoi colleghi degli
altri paesi produttori, farà
prevalere il primato della
politica e degli interessi degli
agricoltori e dei cittadini
rispetto a posizioni ideologiche
che cercano di trasferire,
inutilmente e non senza
ipocrisie, sulla testa degli
agricoltori e dei lavoratori
problemi che andrebbero affrontati
con ben altri strumenti,
evitando di ottenere
come risultato una mera sostituzione
del prodotto europeo
con libere importazioni
da paesi terzi, a danno delle
nostre economie e con impatti
assai discutibili sui
consumi finali».