Domanda
Sono titolare di un’azienda agricola con superficie superiore ai 100 ha e quindi assoggettato all’obbligo della diversificazione colturale.
La mia azienda quest’anno ha polarizzato le proprie scelte su due soluzioni alternative: il set aside e le coltivazioni azotofissatrici (trifoglio rosso da sfalcio). La questione da me sollevata rimanda ad un documento di lavoro europeo del 16 luglio 2015 teso a chiarire le modalità con le quali applicare gli impegni per il greening per le aziende agricole con leguminose foraggere coltivate in purezza. Il suddetto documento avrebbe chiarito che, ai fini del rispetto del greening, colture come l’erba medica e il trifoglio NON possono essere considerate come erba e altre piante erbacee da foraggio, ma ricadono nella categoria dei seminativi. È evidente quanto questa precisazione incida sulle scelte di un’azienda e sulle modalità con le quali si è tenuti ad applicare il requisito della diversificazione produttiva.
Se è vero che per il 2015 la Commissione europea ha adottato una certa flessibilità, evitando di applicare sanzioni, già per il 2016 si prevede un’entrata a regime della nuova normativa. Quali le conseguenze? Quale dovrebbero essere le scelte aziendali perché venga riconosciuto il premio sul greening?
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