Lo avevamo scritto qui e la notizia aveva sollevato parecchie critiche e arrabbiature da parte dei nostri lettori. Per il nostro Paese l’annus horribilis per la siccità è stato il 2017, in Centro e Nord Europa è stato invece questo 2018 a lasciare il segno, con record di temperature e carenza di precipitazioni, mentre sotto le Alpi la primavera e l’inizio dell’estate sono state caratterizzate da piogge e temporali sparsi.
L’occhio di riguardo di Bruxelles per le agricolture continentali
Eppure la Commissione Ue sembra preoccuparsi degli effetti del climate change solo quando colpiscono le agricolture dei Paesi forti dell’Europa continentale, concedendo, con un occhio di riguardo, l’anticipo dei contributi pac e dei cofinaziamenti dei Psr.
Poco male, si potrebbe dire, perchè il dicastero guidato da Gian Marco Centinaio ha deciso di fare buon viso a cattivo gioco, accedendo alle facilitazioni concesse da Bruxelles facendo leva proprio su quanto è successo l’anno scorso.
Il Mipaaft fa buon viso a cattivo gioco
Una nota diramata oggi dal Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo afferma infatti che: «a contrasto dell’emergenza siccità che ha colpito l’Italia nel secondo semestre 2017 e nel primo 2018, è stato chiesto il via libera alla Commissione europea per autorizzare l’erogazione degli anticipi dei fondi Ue della politica comune, a favore delle imprese agricole che operano nelle aree rurali più colpite».
In particolare la misura prevede l’anticipo fino al 70% per i pagamenti diretti e almeno fino all’85% per il sostegno concesso nell’ambito dello sviluppo rurale.
La coda velenosa del 2017
«In base – continua la nota ministeriale - al rapporto di monitoraggio sui fenomeni siccitosi in Italia, presentato dal Crea lo scorso 10 agosto, è emersa, infatti, nel semestre agosto 2017-gennaio 2018, una situazione di generale criticità a livello nazionale in quasi tutte le Province italiane, a causa delle temperature particolarmente elevate e assenza di precipitazioni. Situazione che si è andata a consolidare negativamente nel mese di luglio e nella prima decade di agosto, anche a causa di eventi isolati ma particolarmente impattanti».