Giuseppe Conte inaugura la sua giornata al Forum internazionale dell'agricoltura di Coldiretti a Cernobbio passando in rassegna i dieci prodotti più pericolosi venduti in Italia, abbracciando la filosofia di fondo della Professionale e, soprattutto, sposando quello che la stessa Coldiretti ha denominato Progetto Africa.
Agroalimentare pilastro fondamentale
Prima di parlare di sviluppo del Continente nero Conte ribadisce il sostegno dell'Esecutivo al settore agricolo e alimentare: «Per noi è un pilastro fondamentale, un settore che rimarrà al centro dell'azione di governo. E non si tratta solo di dimensione economica del settore agroalimentare, ma di sicurezza alimentare, nutrizione, ambiente, biodiversità e sviluppo sociale. Il governo non può rimanere indifferente».
E dopo le congratulazioni al premier etiope Abiy Ahmed Ali, neo nobel per la pace, Conte sposa il Progetto Africa lanciato da Coldiretti, Eni e Bonifiche Ferraresi (vedi sotto).
Conte: «Rifuggire dall'atteggiamento predatorio»
«Serve un nuovo modello di cooperazione per l'Africa che rifugga dall'atteggiamento predatorio. Dobbiamo allontanarci - rimarca il presidente del Consiglio - dal
neocolonialismo, che è ancora presente, e proporre un partenariato tra pari. Quello proposto da questo Progetto Africa va in questa direzione e avrà tutto il nostro appoggio».
Favorire l'interesse dei molti
«L'Africa è un continente fragile, martoriato, con un'età media di 16 anni e una pressione demografica fortissima. Il progetto va sostenuto - continua Conte - perché è il primo progetto agricolo integrato di filiera nel continente africano e favorisce l'interesse di molti e non i privilegi dei pochi».
«Il partenariato tra pari - conclude Conte - è anche il modo migliore per prevenire flussi migratori che potrebbero essere destabilizzanti nel lungo periodo».
Il Progetto Africa
A Cernobbio è stato formalmente siglato dal presidente Coldiretti, Ettore Prandini, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e l’amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi, Federico Vecchioni, l'accordo di cooperazione per l’avvio di attività di valutazione su specifiche iniziative all’estero, e in particolare in Africa, relative a progetti di sviluppo delle economie locali attraverso l’applicazione di tecniche agricole innovative e sostenibili nel pieno rispetto degli ecosistemi di riferimento.
L’accordo è stato definito a seguito e in linea con lo spirito della partnership sottoscritta il 5 luglio scorso tra Coldiretti ed Eni, che stabilisce aree di collaborazione nell’ambito dell’economia circolare, con particolare riguardo al settore energetico, agricolo, agroalimentare e zootecnico, mediante l’individuazione di specifiche iniziative.
I ruoli di Bonifiche Ferraresi ed Eni
Bonifiche Ferraresi metterà a disposizione la propria capacità di generare valore e qualificare i territori tramite tutte le proprie aziende attive nel comparto sementiero, della tecnologia applicata, fino alla produzione di cibo di qualità, per la creazione di filiere integrate a elevato contenuto di innovazione e sostenibilità.
Eni condividerà la propria esperienza nella realizzazione di progetti di sviluppo sostenibile delle comunità locali, nell’ambito dell’economia circolare e delle energie rinnovabili, favorendo il trasferimento di conoscenze e stimolando lo sviluppo di sistemi imprenditoriali.
Ghana apripista
Nell’ambito dell’accordo, Eni, Bonifiche Ferraresi. e Coldiretti intendono valutare, in via prioritaria, una prima collaborazione applicabile in Ghana (Progetto Ghana).
Il Progetto Ghana, iniziativa sviluppata da Eni in partnership con il governo locale, è un progetto pilota finalizzato a creare uno sviluppo duraturo in aree particolarmente depresse del Paese, attraverso la realizzazione di un centro di formazione per lo sviluppo agricolo e di realtà imprenditoriali in cui inserire successivamente le risorse formate, promuovendo la creazione di un tessuto imprenditoriale legato alle attività agricole. Il progetto prevede l’assegnazione di un’indennità giornaliera agli studenti per l’intero periodo di formazione, con obbligo di frequenza. Il Progetto Ghana, grazie all’identificazione di specifici indicatori ad esso associati, abilita la replicabilità del progetto su più ampia scala in altre regioni del Ghana come in altri Paesi dell’Africa sub-sahariana.
Valorizzare le realtà locali
«L’obiettivo è esportare un modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione delle realtà locali, sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare e sostenendo così i piccoli produttori del Sud del mondo, minacciati dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza e l’emarginazione» ha sottolineato il presidente di Coldiretti, Prandini.
Innovazione per l'Africa
L’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi, Vecchioni, ha dichiarato: «Attuare programmi per la diffusione dell’agricoltura sostenibile che incrementi la produzione di alimenti di qualità per una popolazione mondiale in continua crescita in un contesto di diminuzione della terra
coltivabile: è questa la sfida globale del futuro. Fatta questa premessa, Bonifiche Ferraresi, che rappresenta nel settore agro-industriale la realtà più importante a livello nazionale, ha il dovere di contribuire con le sue competenze a far divenire l’Africa un grande laboratorio per la sostenibilità e l’innovazione applicata all’agricoltura. La creazione di moderne filiere agricole integrate, il trasferimento alle giovani generazioni del know-how per una agricoltura sostenibile e innovativa sono tra gli obiettivi di Bonifiche Ferraresi per il Progetto Ghana, che vuole contribuire alla diminuzione delle emergenze alimentari, climatiche e all’endemica mancanza di lavoro e di futuro che ancora oggi affligge una parte del Paese».
Sostenibilità e decarbonizzazione
L’amministratore delegato di Eni, Descalzi, ha dichiarato: «Abbiamo costituito una partnership innovativa. Un modello di cooperazione che attraverso le competenze e la tecnologia risponde a due esigenze imprescindibili per il nostro tempo: la necessità di contribuire in modo sostenibile allo sviluppo sociale ed economico delle comunità locali dei Paesi in via di sviluppo, e, nel contempo, alla promozione di un modello di produzione di energia sempre più sostenibile e improntato alla decarbonizzazione. Si tratta di temi vitali per il pianeta, di sfide epocali, dove il nostro contributo diventerà ulteriormente significativo quando i principi qui applicati diventeranno principi di sistema. Eni, in particolare, attraverso questo accordo raggiunge un duplice obiettivo: rinnovare il proprio impegno nella promozione di iniziative di sviluppo locale nei Paesi in cui opera, e compiere un ulteriore e importante passo per favorire l’affermarsi di un sistema economico sempre più efficiente e circolare».