In pochi mesi una piantina di anguria, o melone, deve portare a maturazione i propri frutti, sviluppandosi molto rapidamente e superando stress ambientali e biologici di varia natura.
Uno dei momenti più delicati del ciclo colturale arriva con la messa a dimora delle piantine, quando si può manifestare lo stress da trapianto.
Nelle prime settimane di vita in campo, la formazione di un apparato radicale sano, ampio e vigoroso è il presupposto indispensabile per una crescita vegetativa ottimale e una buona produttività.
Altrettanto importanti sono le fasi di fioritura, quando le Cucurbitacee sono particolarmente suscettibili alle alte temperature, al vento e alla siccità.
La stanchezza del terreno
Esiste anche un pericolo più silenzioso, ma altrettanto devastante per gli impianti. Si tratta della stanchezza dei suoli: una condizione ormai endemica nelle campagne italiane, derivante da un intensivo sfruttamento dei suoli e dalla mancata attuazione delle rotazioni colturali.
Se coltivate su un terreno stanco, le Cucurbitacee manifestano difficoltà di sviluppo, atrofia radicale, ritardi di maturazione e una significativa riduzione di produttività. I frequenti ristoppi provocano infatti alterazioni nel sistema suolo-pianta, con peggioramento della struttura del suolo, difficoltà ad accedere ad acqua e nutrienti, aumento della concentrazione di patogeni e di sostanze tossiche.
Angurie e meloni più autosufficienti con la micorrizzazione
Il suolo è una risorsa unica, indispensabile per l’agricoltura e per la vita dell’uomo. In questo enorme ecosistema si verificano connessioni, scambi e interazioni tra microrganismi, radice e suolo stesso che hanno un ruolo determinante sullo sviluppo e sulla produttività della pianta.
Tenendo conto di quanto detto finora, è quindi evidente la necessità di cambiare il modo di coltivare, anche nell'anguria e nel melone.
Biolchim presenta la strategia per aumentare il potere radicale e migliorare in un sol colpo sviluppo, resistenza e produttività della coltivazione.
Governare questi processi, semplificare la gestione degli impianti di Cucurbitacee e ripristinare la fertilità dei suoli stanchi è l'obiettivo di Biolchim.
Vhera Mb per il benessere della pianta e del suolo
Vhera Mb è un consorzio microbico altamente concentrato che svolge diverse azioni insieme:
- estende la zona di esplorazione delle radici;
- ripristina la fertilità del suolo;
- promuove la formazione di piante robuste e produttive.
Il prodotto contiene micorrize arbuscolari, batteri della rizosfera e Trichoderma harzianum. L’effetto sinergico tra questi microrganismi migliora lo stato di salute dei suoli e ha effetti benefici immediati sulla crescita delle colture.
Le micorrize promuovono la formazione di un complesso micelio extra-radicale assorbente, in grado di amplificare l’attività della radice. I batteri della rizosfera arricchiscono il microbioma radicale e inducono la sintesi di fitormoni naturali. Il Trichoderma harzianum colonizza la rizosfera ed entra in competizione con i patogeni della radice e del colletto.
I benefici per le Cucurbitacee
L’impiego di Vhera Mb su Cucurbitacee offre numerosi benefici. Utilizzato a ridosso della messa a dimora (mediante bagno radicale delle piantine oppure con la prima fertirrigazione) Vhera Mb assicura il superamento dello stress da trapianto e promuove il perfetto sviluppo dell’apparato radicale.
Grazie alla micorrizazione, Vhera Mb amplifica il raggio di azione delle radici e ne aumenta le capacità di assorbimento (favorendo l’assimilazione di acqua, fosforo, azoto e microelementi).
L’effetto combinato dei suoi microrganismi, unito a una radice più forte e sviluppata, facilita il superamento degli stress ambientali, favorisce il ripristino della fertilità del suolo e induce la formazione di piante più robuste e produttive. Un solo intervento è sufficiente per garantire uno sviluppo equilibrato, prolungato e costante della pianta.
Per amplificare i benefici di Vhera Mb, Biolchim consiglia di associare il prodotto a Vhera Life: biostimolante delle radici e del microbioma del suolo che svolge una potente azione prebiotica.
Nei terreni più difficili, si suggerisce di ripetere l’intervento in fertirrigazione dopo circa 30 giorni dalla messa a dimora delle piantine.