Avviata ufficialmente la procedura per il riconoscimento del Bergamotto di Reggio Calabria Igp da parte del comitato promotore sotto forma di Ats (Associazione temporanea di scopo), regolarmente costituita come previsto dalla normativa nazionale ed europea in materia.
L’Ats è stata costituita da 159 tra aziende agricole singole e associate e industrie di trasformazione, con un totale di 461 ettari pari a circa il 40% dei 1200 coltivati a bergamotto censiti dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Inoltre, aderiscono una decina di associazioni e istituzioni.
Filiera rappresentativa
A coordinare le procedure tecniche e burocratiche per conto delle aziende agricole di trasformazione costituenti il comitato promotore per l’Igp, è l’agronomo Rosario Previtera: «Abbiamo impiegato più di un anno di lavoro tra l’animazione territoriale insieme ad altri colleghi agronomi, la ricerca storico-bibliografica e scientifica e la produzione della necessaria documentazione richiesta dal Reg. Ue 1151/2012, dal Reg Ue 668/2014 e dal D.M. del 14/10/2013. Dopo varie interlocuzioni con gli enti preposti, abbiamo inviato ufficialmente la poderosa documentazione prevista al Mipaaf e alla Regione Calabria».
«La rappresentatività della filiera è elevata – afferma Previtera – e stanno pervenendo decine di altre adesioni tramite il sito che abbiamo istituito proprio per fornire informazioni e consentire a tutti di seguire l’iter burocratico che speriamo ci porti presto al riconoscimento del marchio Igp per il Bergamotto di Reggio Calabria e per il suo succo. Una Igp che riguarda la storica area vocata di 50 comuni da Villa San Giovanni a Monasterace. Inoltre, l'Ats è concepita e strutturata per svolgere anche altre azioni di valorizzazione e promozione del bergamotto reggino e per partecipare a bandi di vario tipo.
Occasione per promozione e combattere i falsi
«L’Igp è un’occasione unica per tutelare il Bergamotto di Reggio Calabria che subisce costantemente effetti di concorrenza crescente e spesso sleale da parte di prodotti “al bergamotto” provenienti da aree diverse dalla zona geografica storica e addirittura da coltivazioni extra-provinciali ed extra regionali – fa notare l'agronomo –. Speriamo nei tempi stretti e auspichiamo vivamente che la Regione Calabria – Dipartimento Agricoltura e il Ministero dell’Agricoltura possano procedere con l’istruttoria nel minor tempo possibile al fine di ottenere il riconoscimento dall’Ue in tempi brevi e successivamente poter costituire lo specifico Consorzio di tutela per come previsto dai regolamenti comunitari vigenti».