Portinnesti, corretta gestione del suolo e dell’acqua, irrigazione climatizzante e reti ombreggianti. A dieci anni dai primi casi, il Piemonte traccia un bilancio delle strategie elaborate contro la morìa dell'actinidia o sindrome da collassamento (Kiwifruit vine decline syndrome - Kvds) che ha messo in ginocchio gli areali coltivati in tutta la regione. «Oggi rimangono circa 2900 ettari di impianti, meno di un migliaio sono realmente produttivi. Nel 2010 la superficie ammontava a 5400 ettari». All’agronomo Luca Nari di Fondazione Agrion bastano pochi dati per inquadrare la crisi innescata dalla morìa. «La sindrome, esplosa nel 2017, ha raggiunto quest’anno anche gli areali di collina finora immuni».
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