Allarme siccità sul mais

Di T.V. - 24 Luglio 2015

www.terraevita.it — L’azienda coltiva triticale, mais di 1° e 2° raccolto (dopo triticale), sorgo. Tutte le biomasse prodotte sono destinate all’impianto di biogas interaziendale Metagri. La disponibilità di acqua irrigua è molto buona, ma le temperature elevatissime ostacolano e influiscono negativamente sul regolare sviluppo della pianta, anche in presenza di irrigazione. La ‘tenuta’ all’irrigazione, con temperature sempre superiori ai 35 °C, non arriva ai normali 7 giorni. In queste condizioni ci vorrebbero interventi irrigui ogni 4-5 giorni. Ovviamente impensabile per costi e disponibilità d’acqua.

Kron Morelli, 120 ha, in provincia di Brescia. Nonostante l'irrigazione le piante non superano lo stress

L’azienda coltiva triticale, mais di 1° e 2° raccolto (dopo triticale), sorgo. Tutte le biomasse prodotte sono destinate all’impianto di biogas interaziendale Metagri. La disponibilità di acqua irrigua è molto buona, ma le temperature elevatissime ostacolano e influiscono negativamente sul regolare sviluppo della pianta, anche in presenza di irrigazione. La ‘tenuta’ all’irrigazione, con temperature sempre superiori ai 35 °C, non arriva ai normali 7 giorni. In queste condizioni ci vorrebbero interventi irrigui ogni 4-5 giorni. Ovviamente impensabile per costi e disponibilità d’acqua.

Contrariamente a quanto accade di norma, con l’apporto dell’acqua irrigua lo stress non viene sopportato e superato. Nemmeno le irrigazioni di soccorso permettono alle piantine di mais di secondo raccolto di completare lo sviluppo (dopo triticale o grano raccolti a metà maggio e trinciati per uso energetico o zootecnico). Si notano le piantine di mais alla 5a-6a foglia in forte stress idrico che permane dopo diverse ore (anche 10-12) dall’apporto idrico.

Ma non è peggio del 2003

Una lunga fase calda e secca, provocata dal “robusto” anticiclone subtropicale che si protende dal Nord-Africa all’Europa centrale, sta caratterizzando il mese di luglio dopo un giugno caldo, ma con alternanza di fasi più fresche e instabili e piogge nella media.

Lo segnala il Servizio meteorologico regionale di Arpa Lombardia: i giorni più caldi dell’estate sono stati quelli compresi tra lunedì 6 e mercoledì 8 luglio.

Dal confronto con le temperature massime assolute raggiunte negli ultimi 25 anni (1990-2014) emerge tuttavia che non si sono ancora toccati i valori estremi registrati in precedenti periodi estivi, salvo in alcuni casi in cui ci si è molto avvicinati.

Inoltre, anche se il paragone è con la “lunga estate calda” del 2003, che ha registrato i valori più alti degli ultimi decenni, Arpa Lombardia ricorda che, all’epoca, l’ondata di calore significativo durò da maggio a tutta la fine di agosto.

Discorso analogo per le temperature minime, sebbene in una stazione della rete (Brescia) il valore raggiunto dalla minima l’8 luglio rappresenti il valore più rilevante della intera serie, superando il precedente record raggiunto il 6 luglio 1991.

T.V.