La legge di Stabilità per il 2016 (L. n. 208/2015 art. 1, c. 182-189) ha reintrodotto la tassazione agevolata per i cd. “premi di risultato” corrisposti ai dipendenti sulla base di contratti collettivi aziendali o territoriali.
La misura prevede una tassazione agevolata forfettaria (10%) delle erogazioni premiali legate ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza, innovazione e delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili di impresa.
La detassazione si applica ai premi fino al valore di € 2.000 percepiti annualmente dai dipendenti privati con redditi da lavoro dipendente fino a € 50.000, in esecuzione di contratti territoriali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o di contratti aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria (secondo quanto previsto dall’art. 51 del Dlgs. n. 81/2015).
Il 25 marzo scorso i ministri del Lavoro e dell’Economia hanno definito il previsto decreto attuativo in pubblicazione in Gazzetta.
Ecco le principali novità
Il decreto stabilisce una stretta correlazione tra le previsioni contrattuali e l’oggettiva verificabilità della realizzazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione: all’uopo infatti il secondo comma dell’art. 2 del decreto prevede infatti che i criteri di misurazione e verifica degli incrementi debbano riferirsi ad un arco di tempo congruo e che il raggiungimento degli obiettivi debba essere verificabile in modo oggettivo attraverso appositi indicatori di misurazione; in sostanza a differenza della previgente disciplina, pare più stringente il legame tra criteri individuati dalla contrattazione collettiva territoriale e aziendale e misurazione oggettiva dei risultati positivi conseguiti....
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