L’assorbimento di nutrienti attraverso l’apparato fogliare, a differenza di quello radicale, è poco selettivo e si basa su processi passivi che vengono fortemente influenzati da:
- caratteristiche della foglia stessa,
- caratteristiche della soluzione nutritiva irrorata,
- condizioni ambientali al momento dell’applicazione.
I meccanismi di assorbimento dei nutrienti
I più recenti studi hanno dimostrato che le vie di entrata per gli elementi nutritivi sono principalmente due, i pori cuticolari e gli stomi. Attraverso i pori cuticolari si formano dei ponti acquosi che consentono ai nutrienti di muoversi attraverso la cuticola, mentre le aperture stomatiche favoriscono il passaggio degli ioni.
È bene specificare che in entrambi i casi si tratta di un processo di diffusione e non di un flusso di massa, ovvero di un movimento dei nutrienti verso l’interno della foglia basato su una differenza di gradiente di concentrazione.
L’importanza dell’umidità nella nutrizione fogliare
In questo processo l’umidità relativa gioca un ruolo fondamentale in quanto, a seguito dell’applicazione, può influenzare significativamente sia il tempo di permanenza della soluzione acquosa sulla foglia sia la concentrazione della soluzione stessa la quale, per essere efficace, deve risultare maggiore di quella presente all’interno della foglia.
Fattori che influenzano la recettività delle colture
Vi sono, inoltre, una serie di fattori che distinguono le diverse colture rendendole più o meno recettive nei confronti della nutrizione fogliare, tra cui:
- Densità degli stomi: sebbene solo una certa percentuale di stomi contribuisca all’entrata dei nutrienti nella foglia, vi sono colture che presentano una densità stomatica molto più elevata rispetto ad altre, risultando di conseguenza molto più efficienti.
- Frequenza delle aperture stomatiche: alcune colture, come la vite o il pomodoro, sono caratterizzate da aperture e chiusure stomatiche molto più frequenti rispetto ad altre specie, parametro determinante per l’entrata dei nutrienti.
- Capacità di scambio cationico fogliare (CSC): più è elevata, maggiore risulterà l’assorbimento. Ad esempio, melo e pesco hanno una CSC doppia rispetto ai cereali, mentre il pomodoro e la vite addirittura tripla.
- Presenza di cere, cuticole, peli e tricomi: cere e cuticole possono rallentare la penetrazione a causa delle proprietà idrofobiche, mentre peli e tricomi favoriscono l’adesività dei prodotti alla superficie fogliare e ne prolungano la biodisponibilità.
Come ottimizzare la concimazione fogliare
Non tutto dipende esclusivamente dalla pianta però. Vi sono infatti una serie di accorgimenti che l’agricoltore può adottare al fine di incrementare l’efficienza dell’intervento fogliare, tra cui:
- In caso di acque dure, portare il pH a valori neutri o sub-acidi
- Prestare attenzione alla concentrazione della soluzione irrorata: soluzioni troppo concentrate possono provocare fitotossicità, soluzioni troppo diluite non consentono di ottenere una differenza nel gradiente di concentrazione con la foglia, limitando l’entrata dei nutrienti per diffusione.
- Eseguire i trattamenti preferibilmente al mattino presto o la sera al fine di ridurre i rischi di fitotossicità evitando le ore più calde in cui gli stomi si chiudono per non incorrere in eccessive perdite d’acqua.
- Utilizzare prodotti specifici per applicazione fogliare: l’impiego di sali semplici è possibile (es. idrosolubili da fertirrigazione), tuttavia l’efficienza per via fogliare risulta molto bassa in quanto non vi è la presenza di veicolanti, bagnanti o altri coformulanti in grado di migliorare e velocizzare l’assorbimento. Inoltre, i microelementi, se presenti, possono risultare poco disponibili a causa dell’assenza di agente chelante o di agenti chelanti non ottimali per la nutrizione fogliare.
Agroleaf Power®, innovazione per un assorbimento rapido
ICL, grazie alle competenze della propria Ricerca&Sviluppo, ha messo a punto Agroleaf Power®, linea di concimi fogliari ad elevata tecnologia, basso indice salino, assenza di sodio e cloruri ed ottima miscibilità con la maggior parte degli agrofarmaci presenti in commercio.
Le tecnologie DPI e M-77 per risultati migliori
Agroleaf Power® si caratterizza per la presenza di due tecnologie: DPI (Double Power Impact) e M-77. Tali tecnologie, grazie alla presenza di sostanze specifiche quali il chitosano, fisioattivatori organici, vitamine, veicolanti naturali e microelementi secondari (silicio, cobalto ecc.), consentono di incrementare l’assorbimento in tempi rapidi, potenziare il processo fotosintetico ed il metabolismo secondario, stimolare le autodifese della pianta nei confronti di stress abiotici ed ottenere un rapido effetto rinverdente, già dopo pochi giorni dall’applicazione.
Risultati delle prove in campo
Dalle prove svolte, le tesi trattate con Agroleaf Power® hanno evidenziato un assorbimento molto più rapido rispetto ai prodotti competitor, rendendo l’applicazione efficace anche nel caso in cui si verifichino piogge dopo 30 minuti dal trattamento.














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