Il fosforo immesso nel terreno tende a essere immobilizzato e a divenire indisponibile per la nutrizione vegetale. Questo rappresenta un grosso limite per la concimazione fosfatica e quindi per il suo assorbimento da parte delle piante.
Oggi però sembra che Timac Agro abbia trovato la soluzione a questo problema brevettando la nuova molecola Top-Phos che permette al fosforo di rimanere disponibile, senza essere bloccato dalla matrice del suolo.
Per saperne di più abbiamo interpellato Pasquale Francabandiera, business developer di Timac Agro.
«Se parliamo di Top-Phos facciamo riferimento a una importante innovazione – ci spiega Francabandiera – che rappresenta un grossissimo passo avanti rispetto al passato. Senza addentrarci in eccessivi particolari storici possiamo comunque dire che la prima introduzione di prodotti fosfatici per la concimazione iniziava nel 1843, e solo nel 1870 è iniziata la produzione a partire da fosforiti. Sono quindi 150 anni che il fosforo per l’agricoltura viene prodotto con lo stesso sistema».
«Grazie alla ricerca Timac però le cose sono cambiate e oggi la nostra offerta si arricchisce con la disponibilità di Top-Phos – continua Francabandiera –. Si tratta di una nuova molecola di fosfato monocalcico, chimicamente stabilizzato. La caratteristica di Top-Phos è quella di non legarsi al calcio nei terreni basici né a ferro e alluminio in quelli acidi: questo vuol dire scongiurare una retrogradazione che vada a bloccare il fosforo. Si tratta di un prodotto unico che Timac ha sviluppato dopo anni di studi in collaborazione con importanti centri ricerca e università a livello internazionale».
Ma come può l’agricoltore sfruttare al meglio questa vostra innovazione?
«Devo precisare innanzi tutto che la molecola è parte integrante dei nostri prodotti speciali a base di fosforo. Dal luglio scorso, infatti, nei nostri D-Coder, ATB Plus, Pheosol e Rhizovit N-Process, il fosforo tradizionale è stato sostituito con Top-Phos che, senza andare a modificare le caratteristiche specifiche dei prodotti, ne incrementa notevolmente le performance».
«Non dimentichiamoci – puntualizza Francabandiera – che il fosforo fornisce un fondamentale supporto in tutte le fasi fenologiche in cui si ha il massimo dispendio energetico. È quindi fondamentale nelle concimazioni di fondo di cereali e leguminose ma anche nella fase di pre-trapianto delle orticole autunnali».
Notevoli vantaggi agronomici
Quali sono quindi i vantaggi agronomici apprezzabili dall’agricoltore?
«Nei cereali a semina autunnale il fosforo favorisce la formazione dell’apparato radicale e del capillizio in particolare, che ne rappresenta la parte attiva. Interviene poi a sostegno della formazione del colletto dal quale si ha la differenziazione dei culmi di accestimento. Il colletto rappresenta anche il punto di accumulo delle sostanze di riserva, che possono essere richieste in caso di necessità (come le gelate), e quindi favorisce l’indice di resistenza delle piante alle avversità».
«Nelle orticole, invece – continua Francabandiera – il fosforo favorisce una partenza immediata per superare la crisi da trapianto, che avviene in un momento dell’anno abbastanza critico, e quindi sostenendo l’adattabilità alla stagione invernale».
«Per quanto riguarda poi le arboree, ricordiamo che con la scarica dei frutti riprende l’attività ipogea. In questa fase il fosforo, assieme al calcio, è l’elemento fondamentale che favorisce l’accumulo di sostanze di riserva nelle radici e nei tessuti legnosi. Promuove inoltre una maggiore uniformità di formazione e schiusura delle gemme e, di conseguenza l’allegagione e la formazione dei frutti».
Impiego corretto del prodotto
In che modo è possibile applicar correttamente il prodotto in modo da trarne i maggiori benefici?
«Come del resto per tutti i prodotti, ma in questo caso, forse, il concetto è ancora più importante, per l’applicazione del Top-Phos è fondamentale rispettare: la giusta epoca di distribuzione, la dose necessaria, la modalità di applicazione».
«Per quanto riguarda l’epoca di distribuzione – precisa Francabandiera – è fondamentale intervenire nel momento in cui c’è richiesta di fosforo, come ho accennato prima. Per i cereali si distribuiscono fra i 2 e i 3 quintali a ettaro, per le orticole fra i 4 e i 6, mentre per le frutticole in post raccolta siamo fra i 3 e i 4. In ogni caso, i nostri tecnici presenti su tutto il territorio nazionale sono a disposizione degli agricoltori per valutare gratuitamente tutti questi aspetti direttamente in campo e dare i migliori consigli per l’incremento della produttività e della qualità dei raccolti, attraverso l’impiego dei nostri prodotti».
«Chiaramente – avverte –, dopo la somministrazione il fosforo deve sempre essere interrato affinché svolga al meglio la propria funzione. Ricordiamo, infatti, che il fosforo è il meno mobile di tutti gli elementi nutritivi e deve essere posizionato quanto più possibile nella vicinanza delle radici».
«In ogni caso ricordiamoci che tutti i prodotti a base di fosforo aumentano la disponibilità di fosforo nel terreno, tutti i concimi fosfatici dispongono di una buona solubilità, ma solo i prodotti Top-Phos assicurano la totale assimilabilità da parte delle piante».
Stesso costo, cresce la produzione
Ma essendo più efficace, quando distribuiamo il Top-Phos possiamo ridurre la dose rispetto al fosforo tradizionale?
«Questo no, non avrebbe senso. A parità di dosaggio, infatti, andiamo a incrementare l’efficienza del fosforo nel terreno incrementando la produttività e la qualità dei prodotti. Studi condotti da Timac Agro hanno rilevato un incremento della produttività, a seconda dei casi e delle colture, fra il 12 e il 25%. Si tratta naturalmente di dati ottenuti in condizioni standard e non in serra o laboratorio».
Ma i costi dei prodotti Timac Agro a base di fosforo Top-Phos saranno cresciuti, e di conseguenza i prezzi sul mercato….
«Tranquilli. Nessun aumento di prezzo a carico degli agricoltori. Timac Agro si è fatta carico della nuova tecnologia per sviluppare prodotti più efficienti e più competitivi sul mercato senza incidere sulle tasche dell’utilizzatore finale!».
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