Ilsa sostiene gli agricoltori e gli alberi dell’Amazzonia

ilsa agricoltori
L’obiettivo è di espandere i frutteti dei piccoli coltivatori donando alberi da frutto comuni e meno diffusi, per migliorarne la sostenibilità economica
Conpensazione della CO2 e strutture sociali più stabili in America Latina

Nell’ambito di Ilsazero, il programma lanciato da Ilsa nel 2019 che mira al raggiungimento della carbon neutrality, l’azienda veneta specializzata in biotecnologie per la produzione di fertilizzanti e biostimolanti per l’agricoltura biologica e sostenibile, avvia anche per il 2021 iniziative a favore degli agricoltori in Guatemala e Perù. Sosterrà la piantumazione di 4mila tra alberi da frutto e specie forestali a rischio estinzione nell’Amazzonia peruviana.

L’obiettivo è di espandere i frutteti dei piccoli coltivatori donando alberi da frutto comuni e meno diffusi, per migliorarne la sostenibilità economica, favorendo lo sviluppo di strutture sociali più stabili e preservando nel contempo la biodiversità.

Un mercato importante

«La scelta di queste aree dell’America Latina – spiega il direttore commerciale Nicola Farina – è dettata da vari fattori. Ilsa infatti ha nel Centro e Sud America mercati importanti, dove sono presenti sia stabilimenti produttivi che consolidate rappresentanze commerciali. Questo ci ha fatto comprendere quanto sia ricco l’ambiente naturale, il suo ruolo strategico nella lotta ai cambiamenti climatici, ma anche quanto sia fragile. Far uscire le comunità agricole contadine dall’ottica di sussistenza, favorendo l’estensione dei loro frutteti con piante da reddito, crea un avamposto stabile di cura e preservazione dell’ambiente».

Ilsa ha donato piante da frutto come arancio, avocado, cedro, lime, mango, chico zapote, e da riforestazione come il mogano.

I mezzi tecnici Ilsa, studiati con l’ottica di sviluppare un’agricoltura efficiente e sostenibile, trovano qui un loro utilizzo ideale, chiudendo un circolo virtuoso nel favorire l’estensione di coltivazioni bio ad alte potenzialità economiche.

Un impatto molto basso

Per Ilsazero, il punto di partenza è stato il calcolo della propria impronta ambientale, realizzato nel 2014 che ha fornito all’azienda il dato del suo impatto ambientale calcolato in CO2 equivalente. Un dato confortante che ha evidenziato impatti inferiori fino al 50% a parità di unità nutrizionali applicate al suolo, rispetto a prodotti di sintesi storicamente presenti sul mercato e che Ilsa, per responsabilità e trasparenza verso i propri stakeholders, ha deciso di portare a zero nel minor tempo possibile. L’azienda intende raggiungere questo obiettivo sia con il monitoraggio delle sue performance ambientali e il loro costante miglioramento ma anche con la compensazione della sua CO2. Per questo ha iniziato nel 2019 con la piantumazione di 3mila alberi in Guatemala, Colombia e Thailandia, coinvolgendo 176 contadini e prosegue oggi, dopo un anno di sospensione forzata causa pandemia, con ulteriori 4.000 alberi, in Guatemala e Perù, tra piante da frutto e da riforestazione.

Ogni albero possiede un QR-Code identificativo e Ilsa potrà regalarlo ai suoi stakeholder che riceveranno informazioni e foto sulla crescita di ogni pianta

Alberi con qr-code

La quantità di CO2 che viene assorbita da queste specie vegetali è stata calcolata e certificata dalla Wageningen University dei Paesi Bassi, specializzata in studi di agraria.

Ogni albero possiede un QR-Code identificativo e Ilsa potrà regalarlo ai suoi stakeholders che riceveranno informazioni e foto sulla crescita di ogni singola pianta (7 foto e aggiornamenti nel giro di 3 anni).

Un’iniziativa che mira ad aumentare la consapevolezza sull’importanza di preservare le risorse naturali, le foreste, la biodiversità e il ruolo strategico delle piccole comunità agricole locali dell’America Latina verso questi obiettivi.

Ilsa sostiene gli agricoltori e gli alberi dell’Amazzonia - Ultima modifica: 2021-03-27T09:15:23+01:00 da Redazione Terra e Vita

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