Ettari e prezzi in aumento per il mais dolce

mercato mais dolce
Conserve Italia punta sulla tracciabilità della coltura

È avviata da diverse settimane la campagna di lavorazione del mais dolce nello stabilimento di Conserve Italia a Lusurasco di Alseno, in provincia di Piacenza, dove per l’occasione sono stati assunti 165 lavoratori stagionali e dove il Gruppo cooperativo quest’anno punta a lavorare 32mila tonnellate di materia prima conferita dai soci agricoltori di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. In netto aumento gli ettari dedicati a questa coltura, che con un +37,5% rispetto all’anno scorso arrivano a quota 2.200, tornando così ad avvicinarsi agli standard di mercato degli anni precedenti.

«L’anno scorso la coltivazione del mais dolce ha subìto un pesante ridimensionamento a causa delle forti oscillazioni di mercato dovute allo scoppio del conflitto russo-ucraino, che ha limitato le esportazioni da quei Paesi facendo aumentare in maniera considerevole i listini di altre colture divenute così molto più convenienti per gli agricoltori – commenta Daniele Piva, direttore Produzioni agricole di Conserve Italia –. Nonostante questo, siamo riusciti a salvaguardare la storica filiera del mais dolce italiano per l’alimentazione umana, fornendo risposte al mercato grazie al rapporto consolidato con la nostra base sociale attraverso le cooperative di primo grado».

Prezzo del mais dolce in aumento sul mercato italiano

«Quest’anno – continua Piva – le fibrillazioni sono in parte rientrate e Conserve Italia si è impegnata ad aumentare in maniera importante il prezzo medio del mais dolce, che raggiungerà i 220 euro/tonnellata per la campagna 2023 (+26% rispetto al 2022 e +64% rispetto al 2021). In questo modo, vogliamo andare incontro alle esigenze del mondo agricolo alle prese con i rincari ad ogni livello e le conseguenze di eventi atmosferici sempre più avversi».

Per quanto riguarda la campagna tuttora in corso, Piva sottolinea «il buon andamento delle rese anche se le grandinate degli ultimi giorni hanno causato danni in alcuni areali.»

La filiera del mais di Conserve Italia (leader di mercato con il marchio Valfrutta) è 100% italiana in quanto si basa esclusivamente sulle produzioni conferite dai soci agricoltori. La coltivazione si concentra per il 52% in Emilia-Romagna (soprattutto nelle provincie di Piacenza e Ferrara), per il 37% in Lombardia (in primis negli areali di Cremona, Lodi e Bergamo), con una quota del 11% in Veneto.

Salvaguardia della filiera

«Siamo orgogliosi di fornire un contributo decisivo alla salvaguardia della filiera del mais dolce in Italia, una coltura fondamentale per il comparto agricolo e un prodotto iconico della dieta mediterranea che non può essere lasciato in mani straniere – sottolinea Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia.

«Per raccontare ai consumatori il nostro impegno in questa direzione, abbiamo lanciato un progetto di tracciabilità: da quest’anno sulle etichette di Mais Valfrutta è presente un QR Code che, una volta inquadrato con lo smartphone e dopo aver inserito il codice indicato, consente di conoscere chi è il socio agricoltore di Conserve Italia che ha coltivato il mais presente in quella confezione, la sua storia e quella del territorio di riferimento, insieme a consigli e ricette utili per l’utilizzo del prodotto».

Ettari e prezzi in aumento per il mais dolce - Ultima modifica: 2023-09-13T08:06:50+02:00 da Redazione Terra e Vita

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