Carlo Bridi Pergine Valsugana. La cooperativa Sant’Orsola, sinonimo dei piccoli frutti e delle ciliegie di montagna, punta alla realizzazione di una nuova sede. Dopo quasi trent’anni dalla realizzazione della vecchia sede di Zivignago, entro la fine del 2018 la cooperativa conta di avere a disposizione una nuova sede ovviamente più grande e più funzionale. In tre decenni il numero dei produttori si è ampliato ed ancor più il volume del prodotto conferito. Nell’ultimo esercizio sono stati conferiti 45 mila quintali di prodotto e si è realizzato un valore della produzione di 51 milioni con un aumento del 4% sull’esercizio precedente.
Il dirigente tecnico di Sant’Orsola, Severino Perenzoni, spiega come siano tre gli obiettivi che la cooperativa intende raggiungere con la nuova sede: 1) innanzi tutto una collocazione strategica dal punto di vista viabilistico anche per togliere il traffico agricolo dalla città di Pergine; 2) la creazione di un distretto dei piccoli frutti nell’area a ciò più vocata, con la possibilità per i visitatori di toccare con mano la fase produttiva dei piccoli frutti e con l’obiettivo di rafforzare il marchio sia in Italia che all’estero; 3) dare un maggior impulso al comparto anche attraverso la valorizzazione dei trasformati.
La nuova sede sarà collocata a pochi km dalla vecchia, sulla strada nazionale della Valsugana, in località Cirè di Pergine. Il progetto è già stato depositato in comune per le necessarie autorizzazioni, e prevede una superficie edificata di 55.448 metri quadrati, mentre altri 64.677 rimarranno agricoli. Lo stabilimento punta al risparmio energetico e per questo è prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva di oltre 400kw. Grande ampliamento anche per la sala lavorazione che sarà quasi il triplo di quella attuale raggiungendo i 4000 metri quadrati. Le celle saranno interrate con una serie di benefici: risparmio di superficie, risparmio energetico e possibilità di migliorare la shelf-life dei piccoli frutti. Il progetto prevede anche una zona di assemblaggio per la preparazione di colli misti di prodotto, un’altra delle caratteristiche dell’offerta della Sant’Orsola. E’ inoltre prevista un’area per le spedizioni, una molto vasta per gli imballaggi e la zona servizi con uffici per il personale dell’amministrazione della cooperativa e per i tecnici.
Una novità riguarda l’utilizzo dell’area lasciata libera dalle costruzioni: questa sarà dedicata allo sviluppo vivaistico, alla sperimentazione ed alla realizzazione di un punto d’incontro didattico dove saranno accolte le scolaresche, ma anche i turisti.
L’investimento previsto tra acquisto del terreno e realizzazione dell’opera complessiva dovrebbe aggirarsi sui 27 milioni di euro, sui quali gli amministratori della Sant’Orsola, considerato anche la realizzazione di un nuovo impianto per la trasformazione dei prodotti, puntano ad avere un consistente aiuto pubblico.
Secondo una previsione realistica l’inizio della costruzione è previsto per la tarda primavera del 2017 ed il suo completamento entro il 2018 al fine di poterlo utilizzare all’inizio del 2019 al fine di proseguire in quell’azione di leadership nel campo dei piccoli frutti che la Sant’Orsola si è conquistata sul campo grazie alla qualità e alla freschezza del prodotto e del servizio che viene assicurato e che potrà ancora migliorare con il nuovo stabilimento.