Ogni giorno il problema di furti, vandalismi e intrusioni in cascine è sempre più sentito: furti di bestiame, gasolio, trattori, attrezzatura agricola varia, pannelli solari sono solo alcuni degli episodi spiacevoli che nell’annata agraria ogni agricoltore deve tenere in considerazione.
L’installazione di telecamere, spesso richieste dalle assicurazioni, è utile per documentare le intrusioni, ma spesso non le fermano. A meno che non si tratti di telecamere termiche con costi decisamente importanti. I sistemi di sicurezza tradizionali, come le barriere ad infrarossi, ad esempio, sono adatti a villette o aree industriali e sono difficili da installare in ambiente agricolo, dove le distanze sono considerevoli e la presenza di animali, piante e macchinari movimentati ogni giorno possono interferire al funzionamento dei sistemi di sicurezza.
Le aziende agricole, spesso, si trovano senza un sistema di protezione efficace, senza poter far fronte ai malintenzionati. Si è mossa in questa direzione un’azienda bresciana, Naria Security, con un’esperienza decennale nella produzione di sensori per antifurto per applicazioni speciali, tra cui quelli già impiegati da tempo per la protezione di impianti fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole. L’azienda bresciana ha presentato con successo alla recente Fiera Agricola Zootecnica Italiana di Montichiari (Bs) due soluzioni di nuova concezione: un antifurto agricolo, dalle molteplici applicazioni, e le inferriate allarmate.
L’antifurto agricolo consiste in un robusto cavo armato che viene vincolato agli oggetti da proteggere, proprio come con la catena della bicicletta: il ladro deve tagliare la catena per rubare l’oggetto. Il cavo armato ha un’anima sensibile attraversata da un segnale luminoso generato da un’apposita scheda di analisi. L’allarme è generato non solo in caso di taglio del cavo armato ma anche in presenza di movimenti importanti: questo sistema consente al proprietario di intervenire prima del vero furto. Il cavo armato viene fornito in spezzoni di lunghezza variabile (normalmente alcune decine di metri), unibili tra loro, permettendo di avere un sensore con una lunghezza tale che molti attrezzi o macchinari, anche di grosse dimensioni, possono essere facilmente protetti. La stessa catena, opportunamente vincolata, può inoltre proteggere portoni e ingressi. Questo sensore risponde alle esigenze dell’ambiente agricolo perché è calpestabile, non teme acqua o sporco, e soprattutto è insensibile alle vibrazioni, date anche dalla presenza di piccoli animali. Per questo non genera falsi allarmi. Nella catena passa solo luce quindi non c’è pericolo di cortocircuiti o scariche elettriche.
Le inferriate allarmate nascono con un sensore di allarme interno che segnala quando l’inferriata viene piegata, tagliata o asportata, ma resta totalmente insensibile alle vibrazioni: ciò garantisce libertà di movimento per persone e animali e non teme l’eventuale interferenza della vegetazione esterna all’edificio. L’inferriata, senza falsi allarmi, può essere quindi attiva 24/24h senza necessità di attivare/disattivare il sistema.
Per informazioni:
NARIA SECURUTY
www.nariasucurity.it