Dal Pnrr arriva per l'Emilia-Romagna un finanziamento da 658mila euro per contributi a fondo perduto alle imprese della filiera olearia. A comunicarlo è una nota della Regione, che precisa: "Tra le novità del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) ci sono anche interventi per l’ammodernamento dei frantoi, con l’obiettivo di un miglioramento complessivo della qualità dell’olio extra-vergine d’oliva e della filiera olivicolo-olearia e una maggiore efficienza energetica degli impianti".
Un'iniziativa Next Generation Eu
Il bando rientra nel finanziamento dell’Unione europea-Next Generation Eu, con un riparto di 500 milioni complessivi a livello nazionale, di cui 400 milioni di fondo per la meccanizzazione e 100 milioni per i frantoi. Il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare è il titolare dell’intervento, la Regione è il soggetto attuatore.
Per gli investimenti in mezzi e impiantistica per agricoltura di precisione e a basso consumo energetico il Pnrr riserva all’Emilia-Romagna quasi 30 milioni di euro, mentre per la filiera olearia il finanziamento è di 658mila euro per contributi a fondo perduto alle imprese del settore.
«In regione superfici in crescita»
“L’Emilia-Romagna ha aree di olivicoltura interessanti – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – come dimostrano le produzioni Dop Brisighella e Colline di Romagna e vede crescere di anno in anno sia le superfici coltivate a olivo sia la cultura della qualità dell’olio extravergine di oliva. L’occasione del bando Pnrr va nella direzione di un rinnovo delle tecnologie dei frantoi, per una maggiore sostenibilità degli impianti di lavorazione e valorizzazione delle produzioni".
Sono ammessi a finanziamento interventi di innovazione degli impianti di lavorazione, delle procedure di stoccaggio e confezionamento dell’olio extravergine di oliva. I contributi saranno pari al 65% dell’importo dei costi di investimento ammissibili. Nel caso di imprese condotte da giovani agricoltori la percentuale di aiuto sale all’80%.
Le proposte di investimento dovranno andare da un minimo di 30mila euro a un massimo di 300mila.
I dettagli
Potranno fare domanda le aziende agricole e le imprese agroindustriali, le loro associazioni e cooperative, i titolari di frantoi oleari, produttori di olio extravergine di oliva e in possesso delle autorizzazioni ambientali per lo svolgimento delle attività aziendali.
Il bando finanzia investimenti per la sostituzione e l’ammodernamento degli impianti più obsoleti dei frantoi oleari con l’introduzione di impianti di molitura ed estrazione a 2 o 3 fasi, interventi per lo stoccaggio e il confezionamento dell’olio extravergine di oliva e dei relativi sottoprodotti e reflui di lavorazione, al fine di migliorare la sostenibilità ambientale dell’azienda, soprattutto nella fase di produzione e gestione di sanse e acque di vegetazione.
Inoltre, sono ammissibili le spese sostenute dai beneficiari per l’ammodernamento o ampliamento di fabbricati nella misura strettamente necessaria all’introduzione di nuovi impianti e tecnologie per un massimo del 30% della spesa ammessa e nel rispetto del principio Dnsh (Do no significant harm, acronimo per indicare che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino danni significativi all'ambiente), fondamentale per accedere ai finanziamenti.
Le domande vanno presentate entro il 15 gennaio 2024 sulla piattaforma Sian, il sistema informativo agricolo nazionale
L'olivicoltura in Emilia-Romagna
L'olivo, pur non essendo tra le colture principali della regione, è prevalentemente diffuso nelle zone collinari, anche con elevate pendenze. Proprio in queste aree è importante sotto l’aspetto paesaggistico, economico e ambientale. Nel territorio regionale è stato ottenuto il riconoscimento di due Dop: “Brisighella” e “Colline di Romagna”.
In base ai dati Istat la superficie a oliveto è di circa 3.800 ettari, di cui 1.600 coltivati in provincia di Rimini, oltre 1.300 in provincia di Forlì-Cesena e 550 in provincia di Ravenna (Brisighella). Le principali varietà sono: Correggiolo, Leccino, Rossina (o Selvatico) a Rimini e Forlì-Cesena; Nostrana, Ghiacciola e Colombina nella zona di Brisighella (Ravenna).