Una lettera inviata alle associazioni agricole di Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lituania e Romania, per sostenere la proposta dei Paesi europei del gruppo Visegrad più altri cinque Stati dell'Est Europa, di rinviare al primo gennaio 2024 l’entrata in vigore della nuova Pac. L'ha inviata Coldiretti, motivandola con il fatto che rispetto al periodo in cui è stata messa a punto la riforma, lo scenario di riferimento è cambiato radicalmente sia a livello nazionale che internazionale.
«Il settore agricolo – sottolinea il presidente Ettore Prandini – è tra quelli più sensibili al conflitto tra Russia e Ucraina e la sua attuale importanza per la sicurezza complessiva dei cittadini europei, richiede uno sforzo adeguato a prescindere dall'inerzia della macchina burocratica. Ci auguriamo che le istituzioni europee sappiano cogliere questo momento per aprire una nuova riflessione sul futuro delle politiche per i sistemi agroalimentari alla luce di un quadro geopolitico che, a prescindere dalla durata e dall'esito della guerra in corso, sarà profondamente mutato rispetto ad oggi».
Per questo – scrive Prandini ai colleghi dell’Est – siamo disponibili a portare avanti la proposta di rinvio della Pac e «a collaborare con voi per incoraggiare anche altre organizzazioni di agricoltori europei e non solo per sostenere la richiesta proveniente da agricoltori, imprenditori e lavoratori agricoli di circa un terzo dei paesi dell'Ue, che per storia e geografia sono più colpiti da questa guerra».