Agricoltura biologica (47,4 milioni di euro), sostegno alle aziende che si trovano in zone svantaggiate di montagna (44 milioni), investimenti per aumentare la competitività delle imprese (40 milioni), produzione integrata (30 milioni), benessere animale (29,1 milioni) e insediamento degli under 41 (26 milioni). Questi i principali settori ai quali la Regione Abruzzo ha deciso di destinare i fondi dello sviluppo rurale per il periodo 2023-2027. Si tratta in tutto di 354,3 milioni di euro, di cui il 42,5% provenienti dall’Ue (Feasr), il 40,25% dallo Stato e il restante 17,25% dalla Regione, sulla base del riparto approvato dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 21 giugno 2022.
Il dettaglio della destinazione delle risorse si trova nel Complemento dello Sviluppo rurale approvato dalla giunta regionale. "Il documento di programmazione regionale per il periodo 2023/2027 rappresenta il frutto di un proficuo e intenso processo di condivisione con tutti i portatori d’interesse del territorio regionale e con il tavolo di partenariato della Pac 2023/2027" fa sapere la Regione con una nota.
Le scelte per i prossimi cinque anni
Le scelte degli amministratori regionali per lo sviluppo rurale 2023-2027 puntano alla crescita economica, ambientale e sociale del territorio regionale oltre che sulla sostenibilità nelle sue tre dimensioni economica, ambientale e sociale:
- l'ingresso e la permanenza di giovani e di nuovi imprenditori qualificati alla conduzione di aziende agricole, forestali ed extra - agricole, per garantire loro un'adeguata formazione, per facilitare l'accesso al credito ed al capitale fondiario e per favorire la multifunzionalità delle imprese e i processi di diversificazione dell’attività aziendale, la sostenibilità ambientale, l'innovazione e la digitalizzazione delle aziende;
- l’orientamento al mercato delle aziende agricole, agroalimentari e forestali con l’obiettivo di favorire i processi di ammodernamento, anche gestionale, di riconversione, di internazionalizzazione, di adeguamento dimensionale delle strutture produttive in termini economici e fisici, anche con l’obiettivo di superare la frammentazione fondiaria;
- agricoltura biologica e zootecnia biologica, per estendere le superfici gestite con metodi di produzione e di allevamento ecocompatibili e per favorire la gestione forestale sostenibile;
- la progettazione integrata nelle aree rurali attraverso il miglioramento degli strumenti di governance multilivello, l'approccio partecipativo, la programmazione dal basso e le strategie di sviluppo locale in particolare quelle marginali, anche per rafforzare la relazione urbano/rurale;
- la diversificazione del reddito delle aziende agricole e forestali attraverso lo sviluppo di attività connesse.
I soldi stanziati per ogni interventoPiù liquidità con gli strumenti finanziari
La programmazione regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 presenta molte novità rispetto a quella del 2014-2022. In particolare, al fine di accrescere le opportunità di liquidità e facilitare l’accesso ai finanziamenti da parte delle aziende agricole abruzzesi, per alcuni interventi sarà possibile utilizzare gli Strumenti finanziari (SF) in combinazione con il sostegno erogato sotto forma di sovvenzioni. Tale opportunità riguarda in particolare gli investimenti produttivi nelle aziende agricole, gli investimenti produttivi a finalità ambientale nelle aziende agricole e gli investimenti nella trasformazione, nella commercializzazione e nello sviluppo di prodotti agricoli. Inoltre, tra gli interventi attivati dalla Regione Abruzzo ce ne sono alcuni non presenti nella programmazione 2014-2022 e che rappresentano una leva molto importante per migliorare la sostenibilità sociale, ambientale ed economica del territorio. Tra questi in particolare: l’intervento finalizzato a migliorare il benessere animale; l’intervento sull’apicoltura; l’intervento relativo alla riduzione dei fitofarmaci.
«L’impegno profuso da parte dell’assessorato e del Dipartimento Agricoltura è stato finalizzato a dotare la Regione Abruzzo di un documento di programmazione per lo sviluppo rurale operativo prima dell’inizio del periodo di programmazione – ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura Emanuele Imprudente –. Da questo punto di vista rappresenta, dunque, un esempio virtuoso di efficienza amministrativa che consente di poter orientare anticipatamente le scelte delle aziende agricole, agroalimentari, forestali e degli enti pubblici appartenenti al territorio regionale».