Caseari, i Grana rivedono la luce
Anche nel corso dell’ultima settimana monitorata gli scambi dei due formaggi grana a denominazione si mantengono attivi su tutti i centri di contrattazione, con recuperi congiunturali per tutte le stagionature. Per il Parmigiano Reggiano Dop sia sulle piazze emiliane che lombarde i listini aggiungono dai 10 ai 15 centesimi/kg, portando il prezzo medio del 12 mesi a 10,08 euro al chilo (+1,4% var. cong.; +1,0% var. tend.). Anche il Grana Padano Dop 4-12 mesi si attesta sui 7,17 euro/kg, grazie agli incrementi dai 5 ai 10 centesimi apportati su tutte le piazze (+0,9% var. cong.; -3,7% var. tend.). A tale dinamicità si contrappone il mercato sottotono delle materie grasse e i burri, che dopo un lungo periodo di stabilità evidenzia i primi cedimenti nei listini. Nello specifico lo zangolato cede 2 centesimi su Parma, Reggio Emilia (1,05 euro/kg) e Milano (1,45 euro/kg). Scambi lenti anche per il burro Cee che si porta a quota 3,25 euro al chilo sia a Milano che Mantova, cedendo rispettivamente 2 e 5 centesimi rispetto ai precedenti corsi.
Bovini, quadro stabile
Anche la quarantasettesima settimana del 2020 mostra un quadro calmo per la maggior parte delle categorie merceologiche del comparto bovino.
Le variazioni di prezzo sugli animali da ristallo si limitano ad alcuni aggiustamenti al ribasso sulla piazza di Padova, dove le vitelle e i vitelli di Charolaise perdono rispettivamente il -1,21% e il -0,68%. Sulle altre piazze per categorie merceologiche da ristallo si riscontra stabilità.
Non si evidenziano scostamenti per le categorie merceologiche dei bovini da macello.
Nell’ambito delle carni bovine macellate, la piazza di Milano è l’unica che fa registrare alcune movimentazioni al rialzo. Vediamo infatti i quarti anteriori di scottona recuperare il +3,59%, le carni di vitello nel complesso recuperano il +0,99%, e i quarti anteriori di vitellone, con un recupero di 16 centesimi al chilo mostrano una variazione congiunturale del +5,2%. Tali incrementi di prezzo sulla piazza di Milano sono conseguenza diretta di una ripresa della domanda.
Avicunicoli invariati
Permane la condizione di stabilità dei mercati avicunicoli nella quarantasettesima settimana del 2020. Si rilevano prezzi invariati per polli, galline, conigli e per gli altri prodotti vivi scambiati all’origine. La domanda stentata da parte del canale HoReCa per via delle restrizioni collegate all’emergenza sanitaria, è compensata da una buona domanda da parte della grande distribuzione organizzata che alimenta il consumo domestico.
Su base tendenziale vediamo come i polli si collocano su quotazioni nettamente superiori a quelle dello scorso anno, registrando nel complesso un +18,86%. Si segnalava infatti nel medesimo periodo dello scorso anno un brusco calo dei prezzi del pollame, che si ripercuoteva anche sugli altri prodotti avicoli. Anche le galline si trovano oggi a prezzi superiori di quelli della quarantasettesima settimana del 2019, ma con un incremento del +0,92%.
Nessuna movimentazione per i corsi delle uova per le quali si auspica un futuro incremento dei corsi, che dovrebbe manifestarsi con l’approssimarsi delle festività natalizie.
Suini senza pace
L’intonazione del mercato suinicolo prosegue nell’andamento flessivo dei corsi, in special modo per i suini da macello, con un’offerta nazionale ed estera di capi pronti eccedente a fronte di una domanda stabile da parte dei consumatori. Relativamente al mercato all’ingrosso si registra una crisi della congiuntura economica spinta dalle chiusure anticipate dei bar e dei ristoranti, con i listini che tendono stabilmente alla flessione, sia quelli destinati al consumo che quelli destinati all’industria, ad eccezione delle cosce fresche per produzione tipica che riescono a mantenere stabili i listini. Alla stessa stregua, per quanto riguarda i suini d’allevamento si rileva una significativa erosione dei listini su tutte le classi di peso, determinata anche in questo caso da un’offerta decisamente prevalente rispetto alla domanda.
Olio, leggera flessione per il lampante
Sostanzialmente senza variazioni il mercato degli olii nazionali. L’extravergine di oliva si attesta a 3,71 euro al chilo mentre i prezzi medi del vergine restano stabili a 2,70 euro al chilo. Lievissima flessione per il lampante che si porta a 1,63 rispetto a 1,65 euro al chilo della scorsa settimana.
Anche sul mercato all’ingrosso non si evidenziano variazioni significative. Il mercato permane contratto e il parziale fermo del canale Ho.Re.Ca. influisce negativamente.
Vino, mercato immobile
Ancora immobile il mercato nazionale dei vini. Il parziale fermo del canale dell’Ho.Re.Ca. non aiuta l’andamento delle trattative che risultano decisamente deboli e per quantità limitate. I vini bianchi all’origine si attestano a 3,63 euro l’ettogrado, mentre i rossi si portano a 3,97 euro l’ettogrado.
Nessuna variazione significati per le produzioni ad indicazione geografica.
I prezzi dei prodotti agricoli del 23 novembre 2020
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