Grano tenero
L’effetto “covid-19” si è sentito relativamente poco in un mercato già statico da settimane con domanda presente ma senza effetto sull’andamento dei prezzi. Grani di forza e “misti” scambiati a livelli “nominali” (borse chiuse) invariati con sentimento ad un calo della domanda soprattutto quella artigianale e dal catering. Sempre buona la disponibilità di ogni classe e origine, in attesa di meglio capire l’evoluzione agro-climatica del nuovo raccolto a rischio siccità. Mercuriali chiuse e quotazioni immutate: il “tipo Bologna” arrivo a 229-230 €/t, i panificabili superiori a sconto di 8-12 €/t e i “misti” sui 210 €/t. Stabili le origini Comunitarie con segni di flessione dal Mar Nero e per gli “spring” Nordamericani.
Grano duro
Con le borse merci del Centro-Nord chiuse a fare mercato restano le piazze Pugliesi che confermano la tendenza rialzista delle ultime settimane. La domanda di nazionale, sia da utilizzatori finali che commercianti, è ben presente a sottolineare il crescente interesse a completare le coperture sul Marzo-Giugno. Dal Centro-Nord i prezzi “nominali” sarebbero in aumento di un 3-5 €/t, ma la conferma non appena quoteranno le Borse di Bologna e Milano. Al momento la disponibilità di prodotto è sufficiente a soddisfare la domanda con il nuovo raccolto che procede nelle media. Il “Fino” nazionale è ricercato soprattutto dal Sud e su Foggia sale di 3 €/t, alla pari dei rimpiazzi comunitari con gli esteri volatili per effetto euro/dollaro. Al Centro-Nord il Fino è “nominale” arrivo un 285-290 €/t, al Sud (Foggia) quota oltre i 305 €/t; mercantili a sconto dai 5-10 €/t al Sud ai 10-25 €/t al Nord.
Mais
Sulle piazze di percepisce scarso interesse degli utilizzatori con limitato livello di scambi e assenza di quel sensibile aumento dei consumi ipotizzato per i mesi invernali. Merce nazionale ben offerta e prevalente sulla domanda con conseguente congelamento delle quotazioni nonostante le origini Comunitarie ed estere siano in calo. Su Bologna e Milano (borse chiuse causa covid-19) il mais Italia “con caratteristiche” resterebbe sui 178-180 €/t con il “generico” a sconto di 3-4 €/t; Comunitari in calo di 2 €/t sui 181 €/t con l’Ucraino arrivo sui 185 €/t.
Cereali foraggieri e oleaginose
Cereali foraggieri: gli orzo non trovano adeguato mercato con offerta eccedente la domanda locale: a Borse chiuse, l’orzo pesante quoterebbe meno di 180 €/t arrivo Nord. Il sorgo non dà segnali di cambiamento e vale reso un 185 €/t. Teneri attorno ai 197 €/t su Milano e 208 €/t su Bologna. Oleaginose: base andamento mondiale la soia sarebbe in calo di un 3-5 €/t sia per effetto valutario (euro oltre 1,095) che per le stime di ampia disponibilità e il calo dei consumi causa covid-19.