Lattiero-caseari ancora giù
Il mercato nazionale dei lattiero-caseari ha mostrato anche nella prima settimana di maggio un andamento flessivo con rettifiche al ribasso nei listini dei due formaggi grana a denominazione. Per il Parmigiano Reggiano i cali riguardano praticamente tutte le produzioni con arretramenti sulle singole piazze che vanno dai 5 ai 15 centesimi. L’unico centro di scambio a confermare i listini è Mantova limitatamente alla produzione 12 mesi. Riguardo al Grana Padano Dop sui centri di scambio di Cremona e Mantova il calo di 5 centesimi riguarda le produzioni 12-15 mesi e la 16-24 mesi, mentre appare più sofferente la produzione più giovane con i listini che perdono fino a 10 centesimi al chilo sulla piazza di Mantova, toccando su quest’ultima i 6,55 euro al chilo. Dopo l’andamento flessivo mostrato fino alla settimana scorsa questa si presenta come una settimana di assoluta riflessione per il comparto delle materie grasse e i burri, con listini stabili per tutte le varietà su tutti i centri di scambio. Da segnalare, inoltre, ulteriori flessioni per il latte spot sia a Verona che a Lodi.
Bovini, mercato al palo
La diciannovesima settimana del 2020 coincide con la “fase due” dell’emergenza sanitaria, con una parziale e graduale riapertura delle attività produttive che non fa segnare ancora un’inversione di tendenza nel mercato nel comparto bovino. Nel Centro Italia, nonostante una diminuzione delle macellazioni di tutte le categorie bovine, si segnalano ancora scorte di carni consistenti con conseguenti volumi di offerta elevati. Per contro dalla piazza di Padova si inizia a segnalare un vivacizzarsi delle macellazioni. Da alcuni areali del Nord come Cremona, Milano e Vicenza si segnala la stagnazione di prezzi delle carni bovine, fatta eccezione per i tagli anteriori che tendono al ribasso. C’è stabilità nei ristalli a Cremona e Vicenza, mentre Padova fa segnare una variazione di segno positivo nei vitelli Charolaise.
Avicunicoli, polli in ripresa
L’ultima settimana monitorata vede la parziale riapertura delle attività produttive italiane, e alcune dinamiche da essa influenzate. Alcune piazze mostrano ora stabilità o recuperi per i polli, mentre ancora sottotono il mercato delle galline. Vediamo stabilità sulla piazza di Verona dove i polli vengono scambiati a 0,86 Euro/Kg di peso vivo, mentre le galline mostrano una dinamica flessiva sia sul vivo che sul macellato. La piazza di Padova mostra stabilità su tutto il comparto dei volatili domestici vivi all’origine. La piazza di Forlì inizia a segnare un recupero sui polli pari a 5 centesimi sia per il pesante che per il leggero, mentre proseguono nei cali le galline. Manifesta ancora contrazione sui polli la piazza di Treviso (da 0,86 a 0,82 Euro/Kg di peso vivo il pesante e da 0,78 a 0,75 il leggero), tendenza che a detta degli esperti sul campo dovrebbe invertirsi nel breve periodo.
Suini, listini in ribasso
Persiste, anche per questa settimana, l’andamento flessivo dei listini per la suinicoltura nazionale, a causa della chiusura nel canale Ho.re.ca. Permane sul mercato infatti un’offerta di suini molto abbondante per tutte le categorie di riferimento a fronte di una domanda sottotono. Le quotazioni nonostante i cali significativi rispetto all’ultima settimana di aprile, si mantengono superiori rispetto ai valori dello scorso anno. Relativamente al mercato all’ingrosso invece, risultano stabili i prezzi dei listini per i tagli destinati al consumo, mentre in calo risultano quelli destinati all’industria compresi quelli pregiati
Vino, prezzi stabili
Non si evidenziano particolari novità sul mercato del vino nazionale a livello dei prezzi medi registrati. La novità della settimana va ricercata in una lieve ripresa del mercato anche se ancora con sporadiche contrattazioni. Il periodo di fermo relativo al lockdown comincia ad allentarsi anche se per ora i prezzi restano stabili. Nelle campagne la situazione fitosanitaria risulta buona e il periodo delle gelate è ormai quasi definitivamente alle spalle.
Olio, sale l'extravergine d'oliva
La prima settimana di maggio ha visto un lieve aumento delle quotazioni medie rilevate per l’extravergine di oliva sia sulle piazze pugliesi che su quelle calabresi. Le motivazioni vanno ricercate in un nuovo equilibrio che sta cercando il mercato dopo la fase più dura del periodo covid-19. Lieve incremento anche per l’olio vergine che però è stato limitato alla produzione calabra. Stabile il lampante di oliva. Perlopiù immutati i listini medi dei raffinati di oliva e di sansa di oliva e per i rettificati di semi rilevati. Senza variazioni rilevanti anche i valori mostrati sui principali mercati esteri monitorati. Nelle campagne siamo nella fase della prima germogliatura e su tutta la penisola non si evidenziano particolari problematiche.
I prezzi dei prodotti agricoli dell'11 maggio
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