Albicocche, prezzi in picchiata a causa del caldo
I quantitativi elevati di albicocche e il forte caldo hanno impresso ai prezzi una spinta verso il basso. Le temperature estive molto alte causano in effetti un veloce deperimento del prodotto. La qualità tuttavia, caldo a parte, si presenta come buona. È iniziata anche la raccolta della varietà Portici. La domanda è però sottotono.
Angurie, la domanda rimane debole
Prezzi alti rispetto alla media del periodo per le angurie italiane, ma in calo rispetto alla settimana precedente. Sono presenti alti quantitativi nei mercati, con prodotto proveniente da diverse regioni italiane. La domanda non ha però raggiuto livelli ottimali nonostante il buon grado zuccherino.
Cetrioli, vivacità negli scambi
Continuano a guadagnare terreno le quotazioni dei cetrioli. Il forte caldo non permette un buon raccolto, con risvolti negativi sul volume disponibile. La domanda resta però su livelli alti, come accade tipicamente nel periodo estivo.
Ciliegie, molte restano anche sulle piante
Non si arresta la discesa dei prezzi delle ciliegie italiane, complici i quantitativi elevati congiuntamente a una domanda non su alti livelli. L’eccedenza dell’offerta sta peraltro portando anche a un accumulo di prodotto depositato ancora sulle piante. La bassa vendita si sta riflettendo sul normale funzionamento della filiera, con i produttori che non attuano le raccolte per evitare ulteriori perdite economiche.
Lattughe, le alte temperature spingono i listini all'insù
L’aumento dei costi di gestione e il forte caldo stanno causando un ulteriore crescita dei prezzi delle lattughe. I quantitativi disponibili sono calati a fronte di una maggiore domanda, tipica dell’estate in virtù di un maggior consumo di piatti freddi e insalate. Restano su livelli normali i prezzi della lattuga iceberg olandese.
Melanzane, quotazioni superiori alla media del periodo
Prezzi superiori alla media del periodo anche per le melanzane, che vedono l’inizio della produzione in piena area con prodotto caratterizzato da buoni livelli di qualità e disponibilità. La domanda sostenuta rappresenta un ulteriore fattore alla base dell’aumento delle quotazioni.
Meloni, si salvano solo i lisci
Si registrano elevati quantitativi di meloni retati italiani, la produzione siciliana dei quali è ormai giunta al termine. Ne prendono il posto la produzione delle altre regioni italiane, soprattutto laziale e del nord Italia. I prezzi tendono a un ulteriore calo in quanto l’offerta non è controbilanciata a sufficienza dalla domanda. Mantengono invece quotazioni sostenute i meloni lisci, complice una minore disponibilità. Stabili invece, su livelli inferiori, i meloni gialli invernali siciliani.
Pesche e nettarine, la richiesta è sostenuta
In piena produzione la campagna delle pesche e nettarine italiane, con risvolti negativi dei prezzi che tuttavia si mantengono ancora su alti livelli per effetto di una buona domanda a fronte di una disponibilità non ancora molto alta. Il calo dei prezzi del prodotto italiano ha inciso anche sul prodotto spagnolo, che è meno richiesto.
Pomodori, bene il tondo rosso a grappolo
È presente prodotto da diverse zone di produzione italiane oltre la Sicilia, che comunque ha dato un forte contribuito all’approvvigionamento di pomodori rossi. Ciò ha comportato un calo delle quotazioni, scese su livelli inferiori anche rispetto alla media del periodo. Resistono i prezzi con trend alti per il pomodoro tondo rosso a grappolo, complice la minore disponibilità di prodotto.
Zucchine, aumentano i costi di produzione
La buona disponibilità di prodotto a fronte di una domanda non su alti livelli sta portando a un leggero calo delle quotazioni, che restano comunque su livelli alti rispetto alla media del periodo. A pesare sul dato il forte caldo e l’aumento dei costi di produzione.
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