Nel mercato delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica, la seconda settimana di ottobre ha riservato poche variazioni nei listini dei cereali foraggeri, complice una domanda zootecnica che rimane pesante. Solo per il sorgo si è osservato un nuovo passo indietro. Ancora in discesa, tra i proteici, la soia di provenienza estera, sebbene i cali siano stati meno accentuati rispetto alle settimane precedenti. Invariate sui 400 €/t le quotazioni della soia nazionale. Tra le farine proteiche, arretrano ancora girasole e colza, in un mercato che a livello comunitario ha registrato dei cali per le rispettive materie prime.
Il mais rallenta la domanda di grani zootecnici
Nella seconda settimana di ottobre si sono osservati dei segnali di incertezza nel mercato dei cereali foraggeri. La domanda di grani zootecnici rallenta, probabilmente influenzata dall'aumento della produzione mondiale di mais, che ha raggiunto livelli record (+15% rispetto all'anno precedente). Il mercato appare statico e di riflesso le quotazioni restano in linea con la settimana precedente. Il prezzo del frumento ad uso zootecnico a Bologna si mantiene stabile sui 215-235 €/t, con una variazione su base annua che rimane costantemente inferiore al -40%.
Orzo stabile
Anche l'orzo nazionale presenta una situazione simile, con prezzi stabili nelle principali piazze. A Bologna il prezzo dell’orzo pesante si attesta sui 207-212 €/t (-38% circa rispetto allo scorso anno).
Sorgo senza variazioni
Nessuna variazione a Bologna anche per il sorgo nazionale, che solo a Milano cede 2 €/t. La variazione annua si mantiene su livelli inferiori del -43% rispetto al 2022.
Soia nazionale sui 405 euro/t, estera ancora in calo
Nel mercato dei prodotti proteici, i prezzi della soia di origine nazionale si sono confermati sulle principali piazze di scambio italiane sui 405 €/t, in linea con i valori d’esordio dell’annata. La flessione rispetto allo scorso anno rimane pari a quasi il -35%. Ancora un ribasso settimanale – il quinto consecutivo – ha interessato invece le quotazioni della soia di provenienza estera, sebbene meno accentuato rispetto alle settimane precedenti. A Bologna la riduzione rispetto a sette giorni prima è stata di 2,50 €/t, con i prezzi che confermano un’ampia forbice che va da un minimo di 410 €/t a un massimo di 465 €/t (franco arrivo). Resta nell’ordine del -30% il calo su base annua. Sui mercati esteri la seconda parte della settimana ha mostrato alla Borsa di Chicago un aumento delle quotazioni dei futures, trascinate al rialzo dal taglio delle stime alle scorte mondiali apportate dall’Usda (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti) nel suo report di ottobre. In particolare, gli stocks globali sono stati ridotti di 3,6 milioni di tonnellate rispetto alla stima di settembre.
Semi di girasole a 370 euro/t
Stabili i semi di girasole, che a Bologna rimangono fermi a ridosso dei 370 €/t (franco arrivo).
Farine proteiche: sale la soia, scendono girasole e colza
Nel comparto delle farine proteiche, la farina di soia registra un incremento dopo il calo della settimana precedente. A Bologna, la farina di soia proteica OGM guadagna 5 €/t, stabilendosi a 493-495 €/t, con una variazione tendenziale su livelli inferiori del -18%. Mercato ancora in calo per la farina di girasole: sulla piazza di Bologna la farina di girasole integrale registra un prezzo di 200-205 €/t, in calo di 5 €/t rispetto alla settimana scorsa. La variazione annua presenta una flessione del -30% rispetto al 2022. Nessuna variazione per la farina di girasole proteica (-16% circa rispetto allo scorso anno). Settimana all’insegna del ribasso anche per la farina di colza che a Bologna cede 5 €/t (320-325 €/t), dopo il calo di 2 €/t della scorsa settimana. La variazione di prezzo rispetto all’anno precedente si attesta al di sotto del -19%.