Il mercato delle materie prime zootecniche registra una settimana di maggiore vivacità, con rialzi significativi nel comparto della soia, mentre tra i cereali foraggeri si osserva un lieve aumento per gli orzi nazionali e i grani teneri, a fronte di un leggero calo per il sorgo.
Per quanto riguarda il seme di soia, l’attenzione degli operatori si è concentrata sull’evoluzione degli accordi tra Stati Uniti e Cina che prevedono l’acquisto da parte di Pechino di consistenti volumi di soia statunitense nei prossimi anni.
L’intesa ha spinto al rialzo le quotazioni internazionali, riportando i futures su livelli che non si osservavano da metà 2024. In Italia, il seme di soia nazionale si riporta sulla soglia dei 410 €/t, comunque su livelli inferiori rispetto all’anno precedente. Deciso aumento per la farina di soia, anch’essa condizionata dai mercati d’origine. In crescita la farina di colza, mentre si stabilizzano le farine di girasole integrale e proteica.
Orzo pesante in leggera ripresa
Nel comparto dei cereali foraggeri, leggeri aumenti di prezzo per i cereali a paglia, con una domanda in crescita nel mercato locale. A Bologna, l’orzo pesante guadagna 3 €/t, attestandosi a 223-228 €/t, con una variazione annuale del +3%. Stesso incremento per l’orzo estero, che si porta a 227-231 €/t, segnando un aumento del +1% rispetto al 2024. A Milano, l’orzo comunitario resta stabile nella fascia 229-240 €/t, con un calo annuo del 3%.
Grano tenero in recupero
A Bologna, il frumento ad uso zootecnico avanza di 2 €/t sul prezzo di massimo, raggiungendo i 234-238 €/t (franco arrivo), con una variazione annuale del -2%.
Sorgo in lieve flessione
Il sorgo mostra una lieve flessione di 1 €/t rispetto alla settimana precedente, influenzato dai ribassi del mais, e scende a 220-222 €/t, segnando un confronto del -2% rispetto allo scorso anno.
Rimbalzo in positivo per il seme di soia
Sul fronte della soia, si registrano aumenti decisi sia per il prodotto nazionale sia per quello di provenienza estera. A Bologna, il seme di soia nazionale guadagna 11 €/t, salendo a 410-415 €/t (franco partenza), mentre a Milano l’aumento è di 10 €/t, con prezzi compresi tra 405-408 €/t. Nonostante il rialzo, i valori restano inferiori di circa il 7% rispetto allo scorso anno.
La soia di provenienza estera si muove nella stessa direzione: +10 €/t su base settimanale, attestandosi a Bologna sui 430 €/t e a Milano sui 433-435 €/t, allineandosi entrambi sui valori dell’anno precedente. L’intesa commerciale tra Stati Uniti e Cina ha sostenuto le quotazioni, con accordi di acquisto da parte cinese di 12 milioni di tonnellate di soia statunitense per la campagna in corso e di 25 milioni di tonnellate per ciascuno dei prossimi tre anni. Alla Borsa di Chicago, i futures hanno registrato un rialzo del +5,7%, chiudendo a 11 $/bushel (circa 350 €/t), il livello più alto da luglio 2024.
Farina di soia alle stelle
Nel comparto delle farine proteiche, a Bologna, la farina di soia proteica ogm segna un netto rialzo di 40 €/t rispetto alla settimana precedente, portandosi nella fascia dei 374-376 €/t. La variazione tendenziale resta negativa rispetto a un anno fa (-4%), ma il mercato riflette la tensione sui listini internazionali. Alla Borsa di Chicago, i futures della farina di soia aumentano di 27,50 $/t, chiudendo a 321,60 $/t, equivalenti a circa 307 €/t.
Cresce anche la farina di colza
Registra un aumento anche la farina di colza, anch’essa condizionata dagli incrementi della soia, guadagnando 5 €/t e attestandosi sui 267-270 €/t. Rispetto all’anno precedente la riduzione è del -16%.
Farine di girasole stabili
Stabili le farine di girasole: la farina integrale conferma 205-210 €/t, con un divario del +14% su base annua, mentre la farina proteica resta sui 275-280 €/t, con un calo del -2% rispetto al 2024.













