Torna il segno “più” nei listini della soia quotata presso le Borse Merci nazionali, spinta al recupero dalle preoccupazioni per l’impatto della siccità sul nuovo raccolto nazionale e dall’ulteriore rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro. Il raggiungimento della parità tra le due valute rende infatti più cari gli acquisti di soia estera. Uno scenario dei raccolti europei che resta incerto su quelle che saranno le rese a causa della siccità fornisce sostegno al complesso dei grani teneri foraggeri, che registrano così una settimana di stabilità dopo i recenti cali. Si conferma la tenuta dell’orzo, mentre tra i foraggi torna a salire l’erba medica, che resta condizionata delle condizioni siccitose e dalla riduzione dei tagli.
La soia guarda all'insù
Durante la settimana si è osservato una ripresa dei prezzi della soia, dopo la debolezza delle settimane precedenti. La soia nazionale ha mostrato un aumento di 10 €/t sulla piazza di Bologna, riguadagnando la soglia dei 650 €/t (franco partenza). Torna a crescere anche la soia di provenienza estera, che alla Borsa merci bolognese fa segnare un rincaro di 8 €/t rispetto a sette giorni prima, salendo sui 670 €/t (franco arrivo) e mantenendo un incremento di oltre il +30% rispetto allo scorso anno.
Farina di soia, +34% rispetto al 2021
Tra le farine proteiche, la settimana ha evidenziato diffusi aumenti per la farina di soia. A Milano la farina d’estrazione proteica estera ha messo a segno un rincaro settimanale del +3,6%, portandosi sui 575-586 €/t (franco arrivo), il 34,2% in più rispetto ad un anno fa. Anche in questo caso a pesare è stato l’effetto cambio e i rincari che si sono osservati alla Borsa di Chicago, dove le quotazioni hanno mostrato una maggior tenuta rispetto alle altre materie prime. In particolare, i dati del National Oilseed Processors Association (NOPA) indicano che negli Stati Uniti a giugno si è registrato un rallentamento dell’attività di triturazione della soia.
Farina di colza e di girasole, altri ribassi
Tra le altre farine proteiche, persistono i ribassi per la farina di colza (-8 €/t a Milano) mentre è rallentata la discesa della farina di girasole (-2 €/t a Milano). I prezzi attuali restano superiori allo scorso anno, con una variazione del +12,5% per il girasole e del +20,2% per la colza.
L'erba medica continua a salire
Diffusi aumenti settimanali hanno interessato i prezzi dell’erba medica, che rafforza così la sua crescita annua. A Bologna il prodotto disidratato, con il 17% di proteine, è aumentato di 5 €/t, attestandosi sui 342,50 €/t (franco arrivo). Su base annua il rincaro sfiora ormai il +55%.
Il grano tenero si riporta sui 360€/t
Nel comparto dei cereali foraggeri, i prezzi del grano tenero hanno messo in evidenza un lieve recupero a Bologna, riportandosi su un valore medio di 360 €/t (franco arrivo). Si conferma invece la tenuta in questo avvio di annata per l’orzo, con scambi limitati sul mercato. L’orzo pesante è rimasto fermo a Bologna sulla soglia dei 325 €/t, mantenendosi più alto di oltre il 60% rispetto ad un anno fa.