Caseari, materie grasse a picco
Prosegue anche in questa settimana il trend negativo dei prezzi all’origine delle materie grasse, particolarmente pregiudicato dalle restrizioni sanitarie che coinvolgono il canale Horeca (gelaterie e ristorazione) con le conseguenti problematiche di collocazione di prodotto e che hanno contribuito alla flessione nei listini nei principali centri di contrattazione. Lo zangolato accusa le maggiori perdite sulle piazze emiliane, di ben 20 centesimi, ampliando il gap negativo rispetto ai corsi dello scorso anno (-57,6% variazione tendenziale).
Sul fronte dei formaggi grana a denominazione gli scambi si mantengono sui medesimi livelli della precedente, con una discreta collocazione di entrambi presso la grande distribuzione. I listini si mantengono stabili sia per il Parmigiano Reggiano che per il Grana Padano, per il quale si rileva un leggero adeguamento al ribasso solo per i listini del prodotto più giovane.
Suini, mercato sotto tono
La tendenza settimanale dei suini da macello riflette un mercato sottotono, con erosioni nei listini per tutte le pezzature conseguente un calo della domanda da parte dei macellatori. Le flessioni nei prezzi si concretizzano sia per le categorie del circuito tutelato che non tutelato. Alla stessa stregua nel mercato dei suini da allevamento si registra ancora una congiuntura flessiva; maggiormente penalizzati i suinetti.
Bovini, listini in rialzo
Nella sedicesima settimana del 2020 permangono tutte le difficoltà dalle restrizioni agli spostamenti imposte per fronteggiare l’emergenza sanitaria. La sospensione delle attività di contrattazione su molte piazze di riferimento determina una volatilità nelle quotazioni tra le varie piazze. Ad esempio, sulla piazza di Milano si osserva un rincaro diffuso di 5 centesimi al chilo per i vitelli, le manze e le vacche su tutte le categorie monitorate. Segue nei recuperi anche Vicenza. Sulla piazza di Cremona il recupero delle vacche da macello è di 2 centesimi al chilo peso vivo, mentre per le altre categorie di bovini vivi è compreso tra i 5 e i 10 centesimi. Anche per le carni si registrano apprezzamenti nei listini sul mercato di Milano per mezzene di bovini adulti e di scottona, mentre rimangono stabili i busti, mezzene e selle di vitello.
Avicunicoli, ancora una settimana in rosso
Prosegue nella sedicesima settimana del 2020 la contrazione nei prezzi di molti prodotti avicoli, che risentono di un calo della domanda sia da parte dei macellatori che dall’industria, come effetto della chiusura del canale Horeca. Il mancato assorbimento dell’offerta genera flessioni nei prezzi sia per il mercato all’origine che per il mercato all’ingrosso. Sulla piazza di Verona si sono rilevati cedimenti nei listini per entrambe le tipologie di galline e polli, sia per il prodotto vivo che macellato collocando i valori nella settimana attuale al di sotto dei prezzi dello scorso anno. Retrocessioni nei listini anche sulla piazza di Forlì, sulla quale risentono maggiormente del periodo post-pasquale le faraone, con erosioni nei listini di 25 centesimi al chilo.
Vino senza variazioni
Permane la totale immobilità dei listini del settore vitivinicolo anche in questa terza settimana del mese di aprile. Non si evidenzia alcuna variazione dei prezzi medi rilevati dei vini comuni, sia bianchi che rossi, né delle indicazioni di origine. Gli scambi continuano a risentire pesantemente della situazione pandemica.
Olio, valori stabili
Un’altra settimana interlocutoria nel mercato egli olii nazionali. Per l’extravergine di oliva i valori riscontrati sette giorni fa non sono sostanzialmente cambiati. Un lieve ritocco al rialzo si evidenzia per la provincia di Foggia e torna a essere quotato il prodotto abruzzese.
Si è registrato un aumento dei listini medi per l’olio vergine di oliva sulle piazze calabresi. In lieve calo invece il valore medio registrato negli scambi di olio lampante di oliva del sud della Puglia che dall’inizio del mese di aprile ha perso circa il 3%. Tre gli olii raffinati in calo quello di oliva sostanzialmente stabile l’olio di sansa di oliva. Non si registrano variazioni per gli olii di semi. Immobili anche i principali mercati esteri monitorati.
I prezzi dei prodotti agricoli del 20 aprile
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