L’avvio del nuovo anno ha mostrato pochi movimenti nei listini dei cereali foraggeri e delle farine proteiche, complice la chiusura della quasi totalità delle borse merci nazionali per le festività natalizie e l’assenza di variazioni significative sui principali mercati esteri.
Soia stabile a Chicago
In particolare, una sostanziale stabilità è prevalsa alla borsa di Chicago per la soia, con le quotazioni che hanno risentito delle incertezze che gli operatori nutrono nei confronti dei volumi reali che la Cina acquisterà nei prossimi mesi dagli Stati Uniti a seguito della conclusione della prima parte dei negoziati commerciali. Le quotazioni dei futures scambiati a Chicago hanno chiuso la settimana sui 930 centesimi di dollaro per bushel, praticamente invariate rispetto a sette giorni prima (+0,1%).
Un andamento simile si è osservato per la farina di soia, i cui prezzi si sono attestati sui 296 $/t, in crescita di appena lo 0,2% su base settimanale. Venendo al mercato italiano, in attesa della riapertura delle borse merci, i primi mesi dell’attuale campagna 2019/20 hanno mostrato prezzi di fatto stabili e in linea con quelli registrati nella prima parte della campagna 2018/19. Sulla piazza di Bologna, il prezzo medio dei semi di soia nazionali registrato tra ottobre e dicembre 2019 è stato pari a 340 €/t, l’1% in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Appare invece negativo il confronto con la campagna 2017/18 (-10,9%) e 2016/17 (-7,9%), entrambe segnate da prezzi che si mantenevano sui 370-380 €/t.
Semi di colza in rialzo
Tornando all’analisi del mercato internazionale in avvio di 2020, ulteriore rialzo si è invece osservato per i semi di colza quotati all’Euronext di Parigi. In un mercato che a livello comunitario rimane in tensione per via della ridotta produzione che ha segnato l’attuale annata, le quotazioni hanno chiuso la prima settimana dell’anno raggiungendo la soglia dei 415 €/t, guadagnando un ulteriore 0,6% su base settimanale. Il raccolto dei 28 Stati membri si attesterebbe nel 2019 sui 16,7 milioni di tonnellate, ai minimi del decennio ed in calo del 16,5% rispetto al 2018 (elaborazione BMTI su dati Commissione Europea). Un crollo riconducibile alla forte contrazione che ha interessato la Francia, dove il raccolto ha subito una perdita del 31% su base annua.
Rilevazioni sospese per orzo e sorgo
Spostando l’attenzione sui cereali foraggeri, borse merci chiuse e rilevazioni sospese per l’orzo e il sorgo, entrambi segnati nella prima parte della campagna 2019/20 da un evidente ribasso dei prezzi rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Prendendo in considerazione le principali borse merci nazionali, nel caso dell’orzo (pesante) ad uso zootecnico il prezzo medio registrato tra luglio e dicembre 2019 si è attestato sui 169 €/t, in calo del 15,4% rispetto ai primi sei mesi della campagna 2018/19, quando le quotazioni avevano risentito dei problemi produttivi a livello continentale conseguenti alle condizioni climatiche siccitose.
E’ stata una prima parte di campagna caratterizzata da poche variazioni anche per i listini del sorgo, che, come nel caso dell’orzo, mettono in evidenza un ribasso rispetto alla campagna precedente. Il prezzo medio registrato sulle principali borse merci nazionali si è attestato sui 170 €/t tra settembre e dicembre 2019, il 7,9% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018.