Avvio di febbraio all’insegna della stabilità per i prezzi di molti dei principali cereali e delle farine proteiche destinate all’alimentazione zootecnica. Le poche variazioni registrate nei listini delle Borse merci italiane sono dipese sia dal rallentamento degli scambi sul mercato interno sia dalla frenata delle quotazioni sul mercato internazionale. I prezzi attuali dei prodotti nazionali continuano a mantenersi su livelli sostenuti, ben più alti rispetto allo scorso anno, con rialzi che spaziano dal 20% circa dell’orzo al 30% del mais fino a sfiorare il 40% per la soia.
Leggeri rialzi per la soia
Nel mercato italiano, i prezzi dei semi di soia nazionali hanno registrato un leggero aumento in apertura di febbraio (+2 €/t alla Borsa merci di Bologna), confermandosi sulla soglia dei 500 €/t (franco partenza). Valori in linea con quelli che si registrano attualmente per la soia Ogm di provenienza estera (503-505 €/t, franco arrivo). Segno “più” anche per i prezzi all’ingrosso della farina di soia (+5 €/t per la farina proteica nazionale alla Granaria di Milano e valori sui 531-541 €/t), il cui rincaro su base annua si mantiene pari ad un +45% circa. All’estero, intanto, la prima settimana di febbraio si è chiusa alla Borsa di Chicago con le quotazioni dei future di fatto invariate rispetto a sette giorni prima, sui 13,70 dollari per bushel (pari a 418 €/t). Nonostante lo scenario rimanga segnato da notevole volatilità sia per la domanda cinese che per le incertezze sui raccolti sudamericani, le quotazioni hanno risentito delle prese di profitto da parte dei fondi di investimento. Variazioni limitate anche per i prezzi spot della soia argentina, attestati in apertura di mese sui 556 $/t (fob Up River), in calo di 2 $/t su base settimanale.
Farine proteiche poco mosse
Nel mercato delle farine proteiche, non si sono osservate variazioni sostanziali nei listini all’ingrosso della farina di girasole, sia integrale che proteica. Anche per il girasole i prezzi attuali continuano a registrare una crescita elevata rispetto allo scorso anno (+42% per il prodotto proteico alla Borsa merci di Torino).
Aumenti marginali si sono osservati nelle prime rilevazioni di febbraio per i prezzi all’ingrosso della farina di colza (+4 €/t sia alla Granaria di Milano che alla Borsa merci di Torino). Grazie alla progressione registrata sul mercato nazionale sin dall’ultimo quadrimestre del 2020, anche le quotazioni della farina di colza mettono a segno un rialzo del 40% circa rispetto ad un anno fa. Nonostante la flessione nelle prime sedute del mese, anche le quotazioni dei futures dei semi di colza scambiati all’Euronext di Parigi restano sostenute, attestate sui 440 €/t, in rialzo di oltre il 10% su base annua.
Sale il grano tenero
Quanto ai cereali foraggeri, listini in assestamento per gli orzi e per il sorgo nazionale, con variazioni limitate nei listini delle principali Borse merci italiane dopo i rialzi delle settimane precedenti. Come osservato per le farine proteiche, i prezzi attuali continuano a registrare consistenti aumenti nel confronto con la scorsa annata, prossimi a toccare il +20% per entrambi i cereali (Borsa merci di Bologna). Prosegue invece la serie di lievi ma costanti aumenti per il grano tenero foraggero, spinto in rialzo anche dalla contemporanea crescita delle quotazioni del mais. Alla Borsa merci di Bologna i prezzi attuali si attestano tra i 243 €/t e i 258 €/t (+3 €/t, franco arrivo), quasi il 20% in più rispetto al 2020.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dall’1 al 5 febbraio 2021