Non accenna a fermarsi la corsa al rialzo dei semi di soia nazionali non Ogm, che sfiorano ormai i 700 €/t. Il mercato continua infatti a essere contraddistinto da un’offerta non in grado di soddisfare la domanda e questo ha impresso un nuovo balzo alle quotazioni, in controtendenza rispetto ai prezzi della soia estera Ogm che hanno invece accusato una nuova battuta d’arresto. Segno “meno” per le farine proteiche, con cali più accentuati per la farina di soia estera e la farina di colza. Segnali di rialzo si sono osservati invece per i cereali foraggeri, con la campagna che si avvia verso la chiusura e le disponibilità in calo.
La soia vale l'80% in più di un anno fa
Nel mercato della soia i semi non ogm nazionali hanno messo a segno un nuovo forte balzo su tutte le principali piazze di scambio. Alla Borsa Merci di Bologna i prezzi attuali (690-695 €/t) registrano una crescita superiore all’80% rispetto ad un anno fa. All’impennata della soia nazionale si continua a contrapporre il calo della soia estera Ogm, che ha perso altri 5 €/t su base settimanale, pur mantenendo comunque un aumento rispetto alla scorsa annata di quasi il +40%.
Sulle principali piazze internazionali, la settimana ha mostrato un leggero apprezzamento delle quotazioni all’origine sia per la soia argentina, salita sui 517 $/t (+3 $/t, Fob Up River), che per la soia brasiliana, attestata sui 527 $/t (+7 $/t, fob porto di Paranaguà). Rialzo settimanale anche sul mercato a termine di Chicago, dove le quotazioni, complice la crescita dell’olio di soia, si sono portate sui 14,33 $/bushel (pari a 440 €/t circa), il 2,2% in più su base settimanale.
Farine proteiche in calo
Un nuovo ribasso ha interessato i prezzi all’ingrosso della farina di soia di provenienza estera. Come nella settimana precedente, a Bologna il calo è stato di 15 €/t. I prezzi della farina proteica sono arretrati sui 440 €/t (franco partenza), mantenendosi comunque in crescita di circa 60 €/t rispetto allo scorso anno. Uno scenario diametralmente opposto si è registrato per le farine ottenute da soia nazionale non ogm, complici i rincari del seme. I prezzi hanno mostrato un balzo settimanale (+55 €/t), attestandosi in rialzo di oltre il 60% su base annua.
Tra le altre farine proteiche, una maggiore offerta sul mercato ha impresso un calo settimanale alle quotazioni della farina di colza (-5 €/t alla Borsa Merci di Torino). Su tutte le principali piazze di scambio nazionali i prezzi attuali mantengono un’ampia crescita rispetto ad un anno fa, con incrementi compresi tra il 25% e il 30%. La seconda settimana di aprile ha evidenziato dei segnali di ribasso anche per la farina di girasole proteica (-3 €/t a Bologna).
Cereali foraggeri, tutti ritocchi verso l'alto
Nel mercato dei cereali foraggeri si è osservato un aumento dei prezzi dell’orzo, più accentuato per il prodotto di provenienza estera (+6 €/t a Bologna), sostenuto anche dai contemporanei rialzi delle alternative estere. In particolare, la settimana ha mostrato un deciso aumento all’origine per l’orzo francese. Segno “più” anche per il sorgo nazionale (+3 €/t a Bologna). Dopo la flessione osservata nelle settimane precedenti, sono tornati in crescita anche i prezzi del grano per uso zootecnico (+4 €/t a Bologna), che si mantiene più elevato del 10% circa rispetto alla scorsa annata.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 12 al 16 aprile 2021