Pur rimanendo su livelli elevati, i prezzi dei cereali foraggeri hanno accusato nella terza settimana dell’anno lievi ribassi nei listini delle principali Borse merci nazionali, anche a causa del minore sostegno da parte della domanda zootecnica. Il segno meno, pur di entità contenuta, ha interessato sia i grani teneri foraggeri che l’orzo e il sorgo. Nel comparto dei proteici i prezzi della soia nazionale e di provenienza estera hanno mostrato segnali di consolidamento mentre nel mercato internazionale la settimana ha messo in evidenza una notevole volatilità. Rimane in tensione la filiera della colza. Alla forte variabilità della quotazione della materia prima nel mercato comunitario si è accompagnato l’ulteriore rialzo settimanale dei prezzi all’ingrosso della farina di colza, dettato da un’offerta di prodotto che rimane ridotta nel mercato nazionale.
Ritocchi verso il basso di 3 €/t
Nel mercato dei cereali foraggeri si è osservato un leggero ribasso settimanale dei prezzi degli orzi nazionali. Alla Borsa merci di Bologna l’orzo pesante si è attestato sui 298-302 €/t (franco arrivo), cedendo 3 €/t rispetto alla settimana precedente ma mantenendo una crescita su base annua del +40,5%. Ribasso di entità simile per il sorgo, le cui quotazioni sono scese sui 283-286 €/t (franco partenza). I prezzi attuali restano più alti del 37,4% rispetto allo scorso anno. Perdono forza anche i grani teneri foraggeri, in un mercato che, in linea con quanto osservato per i grani a uso alimentare, è apparso statico. Alla Borsa Merci di Bologna i prezzi sono arretrati di 3 €/t, portandosi sui 320-330 €/t (franco arrivo). L’incremento rispetto alla scorsa annata rimane comunque ampio e superiore al +30%.
Soia, valori confermati
Settimana di consolidamento per i listini dei semi di soia. Alla Borsa merci di Bologna sia i prezzi dei semi di soia esteri (556-560 €/t) che di soia nazionale no Ogm (597-600 €/t) si sono confermati sui valori della settimana precedente. La variazione rispetto ad un anno fa rimane positiva sia per la soia nazionale (+20,2%) che estera (+11,8%). Maggiore variabilità sui mercati esteri dove l’incertezza rimane legata all’andamento meteo in Sudamerica: in Argentina sono giunte le precipitazioni ad alleviare lo stato di deficit idrico delle colture e questo ha parzialmente attenuato i timori sui raccolti. Sullo sfondo, il rialzo in avvio d’anno delle quotazioni di petrolio, tornato a ridosso dei 90 dollari al barile, potrebbe sostenere indirettamente la produzione di biodiesel e, dunque, la domanda di soia. Alla Borsa di Chicago le quotazioni dei future hanno chiuso la settimana sui 14,15 dollari per bushel (pari a 458 €/t), ai massimi da inizio agosto.
Farina di colza, prosegue la fase rialzista
Tra le farine proteiche, prosegue la fase di rialzo, complice la limitata offerta, per i prezzi della farina di colza, attestati ormai sopra i 400 €/t. Alla Granaria di Milano i valori si sono portati sui 421-424 €/t (franco arrivo), guadagnando 5 €/t su base settimanale. Rispetto allo scorso anno la crescita è del +16%. Seconda settimana consecutiva di ribassi, invece, per la farina di girasole proteica, con un’offerta in aumento. Alla Granaria di Milano i prezzi sono scesi sui 340-343 €/t (franco arrivo), in calo di 5 €/t. I valori attuali sono in linea con un anno fa (-0,4%).