La domanda dei principali cereali resta pesantemente influenzata dagli effetti delle restrizioni pandemiche. Previsioni di riaperture delle borse merci con prezzi invariati per grano tenero, duro e mais, ma prevalgono le incognite sul futuro.
Grano tenero, incertezza pandemica
Italia
Nelle ultime due settimane non si sono registrate transazioni di rilievo. La domanda di materia prima e semilavorati è stata molto condizionata dall’evoluzione pandemica e da utilizzi locali globalmente inferiori allo storico. Attesa per la riapertura dove si dovrebbe ripresentare la domanda dei molini in un contesto commerciale “any origin” decisamente incerto. Le borse merci vedono quotare solo Milano che ratifica prezzi invariati con il “tipo” Bologna sempre sui 233 €/t reso camion arrivo. Panificabili superiori e “misti” confermati sui 220 €/t e 215 €/t; Comunitari stabili e “spring” canadesi in calo per effetto valutario. (per gli Usa resta il dazio).
Grano duro, consumi di pasta in calo
Italia
In assenza di quotazioni ufficiali su Bologna, si nota attesa da parte della domanda che prima di prendere posizione sul 2021 vuole capire se vi saranno aggiustamenti sul “any origin” e, di conseguenza, anche sull’origine locale (fatti salvo i contratti di filiera). Il consumo di pasta resta deficitario rispetto alle attese dei produttori e questo incide sulla richiesta. Per contro i detentori sono attendisti e non premono sperando in quotazioni senza flessioni. Prezzi nominali che per il “Fino” si allineano al Sud sui 297 €/t partenza con la Marche a quotare un simbolico meno un euro/tonnellata e la Granaria di Milano che conferma i prezzi attorno ai 310 €/t reso destino. I mercantili restano a sconto di un 10 €/t, base specifiche.
Mais, ampia disponibilità di prodotto italiano
Italia
in regime di ridottissimi scambi domanda e offerta restano concentrati sull’evoluzione del mercato “globale” con opinioni contrastanti sull’evoluzione dei prezzi. La disponibilità di prodotto nazionale si conferma ampia e questo consolida negli utilizzatori la scelta di attendere le riaperture dei mercati post festività prima di definire le strategie di medio-lungo termine. Sulla Granaria quotazioni invariate con il mais “con caratteristiche” reso Nord a 194 €/t con il “generico” sui 190 €/t.
La soia riprende a correre
Italia
Cereali foraggeri: l “clima pandemico” condiziona le scelte a breve medio termine della zootecnia con incertezza sui consumi e staticità di scambi sul brevissimo; gli orzi pesanti arrivo Nord sui 192 €/t con il tenero invariato a 212 €/t su Milano (Ager chiusa). Oleaginose: gli echi dal Sudamerica e la domanda “globale” sul breve-medio termine portano al rialzo la soia che per l’origine locale quota arrivo un 448 €/t (+10) con l’estera a premio di un 5 €/t.