Albicocche, il grande caldo incide sui prezzi
Continua il calo delle quotazioni per le albicocche, con una produzione su buoni livelli sia qualitativi che quantitativi. Ad incidere negativamente sulle quotazioni è la bassa domanda che si delinea nei mercati soprattutto nel periodo estivo, in concomitanza con le temperature elevate, che portano ad un veloce deperimento del prodotto. Ciò determina, pertanto, prezzi più contenuti.
Angurie, la domanda arranca
I prezzi scendono rispetto alla settimana precedente per le angurie. La disponibilità non molto alta di prodotto spiega il trend superiore alla media del periodo. Allo stesso tempo la domanda contratta ha impresso alle quotazioni una spinta verso il basso. Anche la varietà baby sta subendo un disinteresse da parte dei consumatori, con prezzi in calo.
I cetrioli proseguono la corsa
Balzo in avanti per le quotazioni dei cetrioli, in linea con le precedenti settimane. Il protrarsi del forte caldo e della siccità continuano a incidere negativamente sui quantitativi raccolti. Le quotazioni si attestano su valori di molto superiori rispetto all’anno precedente, periodo in cui le temperature erano nella norma e la produzione risultava regolare.
Ciliegie, disinteresse per l'offerta greca
La produzione italiana delle ciliegie riguarda prodotto esclusivamente di montagna, precisamente del Trentino. In calo le quotazioni, complice una domanda che si attesta su livelli bassi. Presente anche prodotto greco, la cui campagna è appena iniziata, ma che non attira ancora l’interesse dei consumatori, che preferiscono il prodotto italiano.
Lattughe, sostanziale stabilità
Prezzi che restano stabili nella maggior parte dei mercati, ad eccezione di Padova che registra un calo. La tendenza rimane comunque superiore alla media del periodo. La produzione degli ortaggi a foglia è condizionata negativamente dal forte caldo e soprattutto dalla siccità, il tutto in concomitanza con un aumento dei costi dell’energia.
Melanzane in leggera discesa
Le melanzane evidenziano un leggero calo nelle quotazioni. Buona la disponibilità a fronte di una domanda più contenuta rispetto al periodo precedente. Il prodotto si mantiene comunque su prezzi relativamente alti.
Meloni, Roma traina la risalita
Nell’attuale settimana si è assistito a una risalita delle quotazioni per i meloni italiani, soprattutto nel mercato di Roma. Buona la richiesta, in primis per la varietà retata. La minore disponibilità, pur soddisfacendo pienamente la domanda, sta facendo risalire leggermente le quotazioni. Da segnalare il livello qualitativo superiore per il prodotto raccolto in Lombardia.
Pesche e nettarine, le alte temperature rovinano il prodotto
Terminata la produzione spagnola delle pesche e nettarine a polpa gialla, si registra un leggero calo di prezzo per il prodotto italiano, nonostante la minore disponibilità. A trainare la flessione la minore domanda e il forte caldo, che rovina velocemente il prodotto. La qualità è buona, soprattutto per il prodotto di pezzatura medio piccola.
Pomodori, "tengono" i verdi
Buona disponibilità per i pomodori, soprattutto Piccadilly che presentano un livello dei prezzi inferiore alla media del periodo. I pomodori rossi, ciliegini, datterini e tondo rosso a grappolo, caratterizzati da una buona presenza, si attestano su prezzi medio bassi. Una minore disponibilità, invece, si registra per le varietà verdi, come il cuore di bue e i tondi lisci, che nonostante la domanda bassa, evidenziano un aumento delle quotazioni e un trend superiore.
Le susine non decollano
Anche le susine, con presenza sia di varietà bianche, come la goccia d’oro, sia black, soffrono il forte caldo a causa di un veloce deperimento del prodotto. Fattore, questo, che insieme a una domanda che non decolla, sta portando ad un calo delle quotazioni.
Zucchine, le difficoltà in campagna rimbalzano sui mercati
Una domanda su buoni livelli, congiuntamente alle difficoltà nella produzione, stanno determinando un minore approvvigionamento di zucchine, con risvolti positivi sul livello delle quotazioni. Il caldo torrido causa difficoltà nella produzione del prodotto e al contempo favorisce un aumento delle fitopatologie.
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