Il dato certo è che le borse merci e di conseguenza le commissioni che settimanalmente fissano le quotazioni delle materie prime agricole, del frumento, del mais, della soia eccetera, subiranno un cambiamento radicale una volta che saranno stati elaborati i decreti attuativi previsti dalla legge 2 luglio 2015, n. 91 pubblicata sulla Gu n. 152 del 3 luglio 2015, in vigore dal 4 luglio 2015. Quali saranno le conseguenze esatte per il mondo commerciale non si sanno ma soprattutto è difficile poterlo ipotizzare. Un’idea più chiara potrà essere possibile quando saranno disponibili i decreti attuativi. In linea generale la riforma dovrebbe portare una semplificazione del sistema ma come sappiamo le semplificazione finiscono per non tenere conto delle differenze che a livello territoriale possono essere anche significative. Ma procediamo per gradi.
In primo luogo la tempistica. La legge è in vigore dal 4 luglio 2015 e i decreti attuativi avrebbero dovuto essere elaborati, a cura del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, entro 90 giorni. Ma questi tempi, purtroppo, non sono stati rispettati.
Le Cun
La nuova norma prevede l’istituzione delle Commissioni uniche nazionali (Cun) per singola filiera che avranno sede presso la borsa merci o le borse merci di maggiore rilevanza economica della specifica filiera. Potranno avere il supporto della Borsa Merci Telematica Italiana.
L’istituzione delle Cun implicherà la sospensione dell’autonoma rilevazione da parte delle borse merci ed eventuali commissioni prezzi e sale contrattazioni attualmente attive presso la camere di commercio per le categorie merceologiche per cui le Cun sono state istituite.
Alle Commissioni uniche nazionali parteciperanno, secondo oggettivi criteri di rappresentatività, i delegati delle associazioni e delle organizzazioni professionali dei produttori agricoli, dell’industria di trasformazione, del commercio e della distribuzione. Il loro compito sarà la determinazione del prezzo che gli operatori commerciali possono adottare come riferimento nei contratti di compravendita. Lo scopo delle Cun è quello di garantire la trasparenza nelle relazioni contrattuali tra gli operatori di mercato e nella formazione dei prezzi. Infatti, è opinione abbastanza diffusa che nell’attuale sistema si nascondano situazioni di cartello che a livello locale portano alla definizione delle quotazioni in condizioni anticoncorrenziali. La legislazione che regolamenta l’attività delle borse merci d’altra parte è in contrasto, in quanto antecedente, con la più recente normativa antitrust.
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