Il mercato delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica continua a essere caratterizzato dai rialzi dei prezzi all’ingrosso della soia. Gli aumenti registrati nel mercato italiano continuano a trovare la loro causa al di fuori dei confini nazionali. Ovvero nella forte domanda cinese che attualmente si registra nel mercato internazionale. In particolare di soia di origine Usa, e nei timori di danni al raccolto americano a causa del deficit idrico che sta colpendo i principali Stati produttori degli Stati Uniti.
Timori che hanno trovato già conferma nel report mensile dell’Usda - il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti - diffuso lo scorso venerdì, che ha tagliato rispettivamente di 3 e 4 milioni di tonnellate le stime sulla produzione e sulle scorte americane. Tornando al mercato italiano, tra i cereali foraggeri ulteriori segnali di aumento si sono rilevati per gli orzi, sostenuti da una discreta richiesta, mentre si sono confermati stabili i listini del sorgo. E’ proseguita la corsa al rialzo della farina di girasole, sebbene limitatamente alla farina proteica per la ridotta disponibilità di prodotto in arrivo dall’estero. Si è fermata invece la corsa al rialzo della farina di girasole convenzionale, complice l’arrivo sul mercato italiano del prodotto della nuova annata.
Soia, altri 5 euro in più alla tonnellata
In attesa dell’avvio delle quotazioni della soia nazionale, i prezzi della soia di provenienza estera quotati nei listini delle Borse Merci nazionali hanno messo a segno un’ulteriore crescita. A Bologna il rialzo è stato di 5 €/t rispetto alla settimana precedente. Con i prezzi (franco arrivo) saliti sui 365-367 €/t, più alti dell’8,3% rispetto ad un anno fa.
Gli aumenti della materia prima si sono estesi anche alla farina di soia, in crescita su tutte le principali piazze di scambio italiane. Sulla piazza di Milano la farina di soia estera ha raggiunto i 345-348 €/t (franco arrivo), guadagnando 6 €/t rispetto a sette giorni prima. Rialzi sul mercato italiano che, come detto, hanno trovato la loro origine oltreoceano. Alla Borsa di Chicago le quotazioni dei future sulla soia hanno chiuso la settimana tornando per la prima volta da giugno 2018 sopra la soglia dei 10 dollari per bushel (ari a circa 312 €/t). Il 3,7% in più rispetto a sette giorni prima.
Farina di girasole, valori sopra la media
Tra le farine proteiche, è proseguita la crescita dei prezzi all’ingrosso della farina di girasole proteica: alla Borsa Merci di Torino le quotazioni hanno raggiunto i 270-272 €/t (franco arrivo), un incremento di 7 €/t rispetto alla settimana precedente. Positivo anche il confronto con lo scorso anno, pari ad un +6,7%. Per contro, si è fermata la salita dei prezzi della farina convenzionale che si era registrata a partire dalla riapertura dei mercati dopo la pausa estiva. A Torino il calo è stato del 4,5%, con i prezzi scesi sui 212-217 €/t (franco arrivo). Poche variazioni si sono registrate nel mercato della farina di colza, dove i prezzi all’ingrosso hanno confermato i valori della settimana precedente, ad eccezione del leggero rincaro alla Borsa Merci di Verona (+1,2% e valori sui 241-246 €/t, franco arrivo).
Correzione al rialzo per l'orzo. Sorgo invariato
Tra i cereali foraggeri si è osservata un’ulteriore crescita per i prezzi degli orzi. Alla Granaria di Milano l’orzo pesante di origine nazionale si è attestato sui 163-168 €/t (franco arrivo), in rialzo di 2 €/t rispetto a sette giorni prima. Aumenti che si sono registrati anche per gli orzi di provenienza comunitaria: a Milano i prezzi si sono portati sui 175-180 €/t (franco arrivo), guadagnando 3 €/t su base settimanale. Rimanendo tra i cereali foraggeri, le prime settimane della campagna commerciale 2020/21 del sorgo restano invece segnate dalla stabilità. Alla Borsa Merci di Bologna i prezzi del sorgo nazionale si sono confermati sui 164-166 €/t (franco partenza), praticamente invariati (-0,9%) anche rispetto alla scorsa annata.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 7 all'11 settembre 2020