Grano tenero, clima attendista
Scenario commerciale pressoché immutato con attesa degli operatori a prendere ulteriore posizione. In particolare il settore molitorio chiede riscontro sui prezzi a breve-medio termine prima di effettuare ulteriori coperture fino a nuovo raccolto. I detentori restano attendisti anche se l’offerta è adeguata per il livello di scambi. Si riduce il sostegno dalle origini Comunitarie ed estere per un prezzo del “tipo” Bologna che si attesta a 248 €/t reso camion arrivo. Rallentano anche i panificabili superiori stabili sui 243 €/t e i “misti” a 240 €/t; Comunitari invariati con gli “spring” esteri arrivo sempre tra i 300-303 €/t (Canadese) e i 310 €/t (Usa).
Grano duro, listini pesanti soprattutto al Sud
Si confermano i segnali di appesantimento soprattutto al Centro Sud e nonostante un’attività molitoria nella media. Le prospettive di mercato restano positive, ma si comincia a fare i conti sulle coperture (adeguate) dei molini e sulle prospettive del nuovo raccolto (visto in sensibile aumento in volumi sul 2020). La combinazione di questi fattori con l’export che resta a rischio, portano a cali in prezzo di 1-2 €/t per il duro a mercato libero. Il “Fino” nazionale partenza si riposiziona sui 301 €/t al Sud e a 285 €/t al Centro; base “arrivo” piazze di Bologna e Milano il Fino vale tra i 301 e i 310 €/t; i mercantili virtualmente a meno 8 €/t, e le origini estere più deboli.
Mais, primi segnali di raffreddamento
Primi segnali di inversione in un contesto ove si riduce il sostegno in prezzo dalle origini Comunitarie e dal Mar Nero. La domanda e il livello di scambi sono presenti ma si percepisce meno tensione in presenza di adeguata offerta a fronte di una domanda che si limita al brevissimo. Il mais con caratteristiche” si conferma arrivo Nord-Ovest sui 232 €/t e un 236 €/t reso Nord-Est; il “generico” si mantiene a sconto di 2-4 €/t. Origini Comunitarie sui 240 €/t e gli esteri sui 245-247 €/t.
Cereali foraggieri e oleaginose, la soia resta volatile
Cereali Foraggieri: il contesto di un settore mangimistico che osserva l’evoluzione dei prezzi prima di prendere posizioni di copertura, di fatto stabilizza le quotazioni. Sulle Borse del Nord (invariaste) l’orzo pesante è scambiato sui 210-212 €/t con il tenero sui 243-245 €/t. Oleaginose: lo scenario globale della soia resta volatile con giornalieri segnali contrastanti e rallentamento negli scambi. L’origine Italia vale un si consolida sui 510-515 €/t €/t con l’estera quotata arrivo tra i 505 e i 512 €/t.