Grano tenero, prezzi congelati
Scenario da (momentanea) calma dopo la tempesta con la domanda locale presente ma non prevalente sull’offerta e uno scenario globale che vede “rimbalzi” speculativi delle quotazioni. L’attività molitoria si mantiene, ma l’incremento dei prezzi frena i programmi sia sul breve che sul medio termine, con riflesso congelante sui prezzi in attesa che si chiarisca l’andamento del mercato per i prossimi 3-5 mesi. Sulle Borse, Bologna e Milano (allineate come valori) si confermano con i grani di forza “tipo” Bologna attorno ai 245-248 €/t reso camion arrivo; i panificabili superiori a 240-243 €/t e i “misti” sempre sui 235-238 €/t; Comunitari reso destino in lieve flessione di 1-2 €/t e gli “spring” di 5 €/t tra i 300 €/t (Canadese) e i 310 €/t (Usa).
Grano duro, incertezza sui consumi futuri
Nessuna novità tranne qualche preoccupazione “colturale” al Sud, con gli operatori intenti a valutare l’evoluzione pandemica dei consumi e le stime di semina “globali” 2021/22. Il mix di tutto questo non impone una chiara inversione del trend dei prezzi al di là di variazioni al Centro-Sud di + 2-3 €/t. Da monitorare la domanda dall’industria nei prossimi mesi e un consumo interno più statico del previsto. In esecuzione i contratti esteri, ma ancora incertezza sul grado di copertura dei molini fino ad arrivo del nuovo raccolto. Il “Fino” nazionale partenza vale sui 303 €/t al Sud e sui 288 €/t al Centro; base “arrivo” piazze di Bologna e Milano il prezzo sale a 300-302 €/t; mercantili a sconto di 8-10 €/t, e rimpiazzi esteri in linea con il Fino.
Mais, quiete dopo la tempesta
Dopo i recenti terremoti si assiste ad una lieve scossa di assestamento. Il mercato locale esegue e richiede ma senza particolari pressioni, e i rimpiazzi Comunitari ed esteri vivono momenti di elevata volatilità che impongono cautela ai nostri operatori. Resta buona la disponibilità di prodotto sia Italia che “any origin” anche se con ritenzione dei detentori. Il mais caratteristiche” quota sui 224 €/t reso Nord-Ovest e un 230 €/t reso Nord-Est con rincari di 1 €/t; il “generico” vale un 3 €/t in meno con i Comunitari ed esteri arrivo tra i 230 e i 245 €/t.
Cereali foraggieri e oleaginose, soia il leggero calo
Cereali foraggieri: il periodo invernale vede un fisiologico calo della domanda acuito dai riflessi della pandemia. Gli orzi faticano a trovare collocazione a valori sui 215 €/t arrivo; più ricercati i grani che si mantengono sui 235-245 €/t. Oleaginose: la soia torna in volatilità con lievi ribassi dopo i considerevoli rincari. Scambi e clima “globali” rendono incerto il mercato delle oleaginose. La soia Italia vale sempre 505 €/t reso, l’estera torna a ridosso dei 500 €/t.