Caseari
La settimana in analisi mette in risalto una congiuntura flessiva dei listini di tutte le materie grasse dopo un lungo periodo di sostanziale tenuta dei valori. Per lo zangolato ad inizio settimana la piazza di Modena è riuscita a tenere stabili i listini, ma con il passare dei giorni sia sulle piazze emiliane che lombarde le contrattazioni hanno chiuso con listini in perdita di 5 centesimi al chilo. Alla stessa stregua anche il burro pastorizzato a Cremona accusa perdite di 5 centesimi al chilo portandosi a 3,40 euro al chilo (-1,4% variazione congiunturale; -2,9% variazione tendenziale)
Bovini
Nella terza settimana di febbraio il mercato di manze e vacche da macello si manifesta in leggero aumento congiunturale (rispettivamente +0,6% e +2%). Tale aumento non basta a togliere il segno negativo su base tendenziale (-3% e -19%). Stesso andamento ma più contenuto è mostrato da vitelloni/manzi da macello, con un aumento congiunturale dell’1% e un calo tendenziale del -1%. La piazza di Vicenza contribuisce in modo particolare all’aumento di questa settimana per molte delle categorie merceologiche. I vitelli da macello risultano congiunturalmente stazionari e riportano un calo del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il mercato delle carni risulta per lo più stazionario nella settimana in questione, restando di tre punti percentuali al di sotto dei valori dello scorso anno nel medesimo periodo.
Suini
La tendenza riferita ai suinetti elaborata in data 21 febbraio vede in rialzo le pezzature dalla 15 alla 65 kg, mentre quelle più pesanti risultano, la prima, stabile mentre la seconda in calo. Relativamente ai suini da macello la tendenza risulta in calo sia per le pezzature destinate al circuito tutelato che quelle destinate per il circuito non tutelato. La taglia 160/176 per il circuito tutelato è attestato su 1,22 euro al chilo, in calo di 3 centesimi rispetto alla scorsa settimana. Per quanto riguarda i tagli della carne suina i tagli freschi da macelleria risultano stabili ad eccezione della coppa con osso che risulta in calo. Stabili risultano essere le cosce di entrambe le pezzature, il resto dei tagli risultano in calo ad eccezione del lardo e del lardello che risulta stabile.
Olio
La settimana ha confermato l’andamento flessivo delle quotazioni dell’olio extravergine di oliva italiano dovuto principalmente all’andamento del mercato sulle piazze di Catanzaro, Lamezia Terme, Cosenza e Rossano, dove la domanda è risultata ferma ed i prezzi di vendita hanno avuto un ribasso dello 0.9%. Si è altresì verificata una diminuzione dei prezzi dell’olio vergine e lampante di origine calabra, la cui domanda si è orientata verso l’acquisto di olio di origine comunitario (soprattutto spagnolo) e le contrattazioni si sono concluse sulla base di prezzi medi in ribasso. Si è riscontrato un lieve calo degli oli IGP toscani mentre il mercato dei DOP è rimasto stazionario.
Il mercato all’ingrosso si è distinto da un assestamento a ribasso per gli oli raffinati di oliva e di sansa (soprattutto per la piazza di Firenze), restano invece stabili le quotazioni degli oli di semi di arachide, girasole e mais.
Vino
In lieve calo le quotazioni dei vini comuni sia bianchi sia rossi e rosati. Gli scambi sono avvenuti a ritmi lenti e le limitate contrattazioni si sono concluse sulla base di prezzi medi in calo.
Non si sono osservate variazioni rispetto alla scorsa settimana nell’andamento del mercato per i vini IGT bianchi le cui quotazioni medie sono rimaste stabili. Per gli IGT rossi e rosati ha trovato conferma l’andamento flessivo dei prezzi medi all’origine a causa di una domanda poco propensa all’acquisto.
I prezzi dei prodotti agricoli del 18 febbraio
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