Grano Tenero
Italia
L’arrivo del caldo accelera il ciclo vegetativo, ma resta qualche incognita sull’efficacia dei trattamenti fungini; gli operatori cominciano ad affacciarsi sul mercato a coprire posizioni sul luglio-dicembre. L’offerta di grani di forza è presente ma “tiene” e le quotazioni subiscono lievi aumenti in attesa di migliori stime quali-quantitative sul raccolto Italiano 2019; i “misti” sono d’origine EU o paesi terzi. Al Nord il “tipo Bologna” arrivo a 230 €/t (+2); i “panificabili superiori” nominali a sconto di 4 €/t ed i misti sui 216-220 €/t (+1). Origini comunitarie in aumento di 1-2 €/t e “spring” invariati (per effetto valutario) sia sul pronto che sul medio termine.
Europa
I progressi colturali sono positivi e ci si attende un’annata con rese medio-alte per una produzione oltre i 143 mio/t (+12% sul 2018); visti in aumento sia i consumi interni che l’export ma anche le scorte finali al Giugno 2020. Attività di scambio senza tensioni con la domanda riluttante ad accettare i recenti aumenti e l’offerta propensa a vendere velocemente il restante. L’Euronext sconta le tensioni dagli USA (piogge tardive) e dalla Russia (siccità) ma prevale l’ampia disponibilità per un settembre a 178 €/t (-7) e il dicembre a 181 €/t (-7). Sul pronto le quotazioni del 76-11-220 reso Fob Costanza a 177 €/t (-9) e dei grani di forza a 230 €/t arrivo Nord Italia.
Mercato mondiale
Il clima resta il “driver” del mercato. La siccità in Australia, Russia e (latente) in Canada portano al rialzo sia le borse a termine (CBOT) che le quotazioni locali sul pronto. L’Australia si avvia per il secondo anno verso un deludente (in volume) raccolto sui 18 mio/t, mentre in USA il rischio è il danno qualitativo ai grani “winter”. Le semine di “spring” sono di fatto completate in USA e Canada con l’85% dei campi in ottime condizioni. Prezzi Fob: l’Argentino “pane” a 240 $/t (+17), il DNS Pacifico a 245 $/t (inv), l’Aussie Soft White a 255 $/t (+6) e il Russo a 208 $/t (-2).
Grano duro
Italia
Il clima piovoso di maggio ha dato beneficio al grano del Centro Sud ove si prospettano buone rese/ha ma proteina “media”; al Nord regnerà fino ad inizio raccolta l’incertezza “Don”. Nel complesso il mercato ha un buon livello di copertura anche se di origine Italia 2018 resta poco o nulla nei magazzini. I molini si sono già in parte coperti sulla nuova campagna e questo dà stabilità al mercato in attesa che si chiuda (senza fretta?) il ciclo vegetativo al Sud. Sul pronto pochissimi scambi di nazionale e buona disponibilità di estero con il Fino Centro-Nord arrivo sui 236 €/t (Inv) e il Fino Foggia e gli “slavati” Sud entrambi NQ. Comunitari ben tenuti con il Mar Nero e Canadese altalenanti per effetto valutario.
Europa
La raccolta in Spagna vede volumi sui 0,8 mio/t in forte calo sul 2018 ma con qualità media/alta, la Francia si avvia a produrre un 1,5 mio/t ma è ancora presto per la qualità, e la Grecia poco meno di 0,7 mio/t; da rilevare la produzione in Centro-Est Europa che toccherà gli 0,7 mio/t. Poca attività di scambio sia locale che intra-EU, con una produzione 2019/20 attorno ai 7,6 mio/t (-12% sul 2018), consumi oltre gli 8 mio/t e un import di ca. 1,9 mio/t in gran parte con destinazione Italia. Quotazioni stabili sul pronto e più incerte sul breve termine in attesa che si abbiano più certezze sulla qualità. Prezzi: il tipo “Fino” 14% proteina CIF Italia invariato a 230-235 €/t .
Mercato mondiale
Consolidato il calo (in doppia cifra) delle semine in USA e Canada, è il clima siccitoso in Nordamerica a creare turbative di prezzo sulle piazze locali (USA) ed internazionali. Anche la disputa USA-Messico potrebbe essere di supporto con un atteso incremento del consumo “feed” del duro messicano; a dettare le regole commerciali 2019/20 sarà ancora una volta il Canada. Prezzi Fob pressoché invariati con l’1 CWAD “low DON” a 280-285 $/t CIF Sud Europa, con il “2/3 or better” e specifiche EU attorno ai 270-275 $/t.
Mais
Italia
Continuano gli aumenti per l’assenza di merce nazionale con offerta essenzialmente d’origine comunitaria o estera e fortemente influenzata dal cambio e dai “rumors” politico/climatici internazionali. L’arrivo di un clima favorevole al Nord fa ben sperare per il raccolto 2019, ma da settimane sulle piazze c’è aria di ripresa con il “generico” reso Bologna a 181 €/t (Milano a 183 €/t) e il “con caratteristiche” a premio di 3 €/t; comunitario “con caratteristiche” tra i 185 e i 187 €/t (+3) e l’Ucraino a 186-192 €/t (+4).
Europa
Il mercato non mostra particolari segni di cambiamento se non una maggiore presenza della domanda, preoccupata dei recenti aumenti e di uno scenario commerciale che potrebbe restare incerto fino all’estate. Le piogge e l’estate in ritardo consolidano i positivi progressi colturali con stima di produzione EU oltre i 63 mio/t (la migliore degli ultimi 5 anni). I prezzi sul pronto tendono al lieve ribasso alla pari delle quotazioni sull’Euronext con l’Agosto a 175 €/t (-4) e il novembre a 172. Francia: lo stato delle colture è ottimo nel 82% dei casi (+5% rispetto al 2018). Resto EU: ottimi progressi colturali e buona offerta di prodotto. La Spagna all’acquisto ma con sguardo all’extra EU. Le quotazioni Fob Rouen a 166 €/t (+1).
Mercato mondiale
Da un lato, le semine in USA e la decisone di incrementare l’uso bio-energetico, dall’altra, la disputa commerciale con il Messico e scambi poco sostenuti; una settima d’incertezze ma di relativa calma sul CBOT (+1%). In USA si semina ad oltranza con clima favorevole; in Argentina si raccoglie a rilento (granella umida); in Brasile le stime di produzioni sono in aumento. Prezzi Fob: l’Argentino a 176 $/t (-1), il Brasiliano a 176 $/t (inv), l’USA a 195 $/t (+4) e l’Ucraino a 180 $/t (+4).
Cereali foraggieri e oleaginose
Italia
Cereali foraggeri: al momento il comparto zootecnico non fa registrare cambiamenti significativi di domanda-offerta con tenuta dei prezzi in attesa dei raccolti. I grani teneri “any origin” sono scambiati sui 200-215 €/t (inv) con gli orzi pesanti a 214 €/t (inv) ed il sorgo sui 188-190 €/t (inv). Oleaginose: la scena mondiale della soia è incerta (sanzioni e semine USA) ed il cambio valutario volatile. Gap di pezzi tra Bologna e Milano con la nazionale arrivo rispettivamente tra 336 (inv) e 340 €/t (+7) e l’estera tra 339 (-2) e 350 €/t (+ 10).
Europa
Cereali foraggeri: il rafforzamento dell’euro deprime le possibilità di esportare e gli scambi a livello locale sono limitati. L’orzo tiene le posizioni ma si riduce la domanda dai porti; il Fob Rouen vale un 169 €/t (inv), con il tenero sui 180 €/t (inv). Oleaginose: stime di un raccolto di colza sotto i 18 mio/t si combina con l’aumento del petrolio e un euro in ripresa; l’origine Francia reso Rouen a 357 €/t. Il girasole “alto oleico” stabile sui 520 €/t reso Bordeaux.
Mercato mondiale
Cereali foraggeri: si rafforzano le quotazioni di orzo e teneri per le condizioni “siccitose” in Russia e Australia, ma nel complesso lo scenario resta con ampia offerta. L’orzo Fob Odessa a 176 $/t (+1) e l’Australiano a 251 $/t (+2); il tenero feed USA resta sotto speculazione con il Soft Red Winter Fob a 225 $/t (+1), mentre il Russo Fob Azov si conferma a 187 $/t. Oleaginose: il clima sfavorevole alle semine più che compensa un’export USA deprimente con il CBOT che sale di un 3%. Prezzi in salita con la USA a 347 $/t (+9), l’Argentina a 347 $/t (+5) e la Brasiliana 366 $/t (+8).