Dopo un avvio di campagna 2020/21 segnato dalla stabilità, le ultime rilevazioni di agosto hanno mostrato segnali di crescita nei listini degli orzi nazionali, sostenuti da una discreta domanda zootecnica. Per contro, un leggero ribasso si è registrato per i prezzi del mais, per il quale prosegue l’attività di trebbiatura del nuovo raccolto, stimato dai principali istituti e società d’analisi tra i 6 e i 6,5 milioni di tonnellate. In attesa dell’avvio della raccolta, ancora non quotata la soia di origine nazionale mentre un discreto aumento si è registrato per quella estera, complice il forte rialzo osservato durante la settimana alla borsa di Chicago.
Orzo in crescita ma rispetto a un anno fa resta il segno meno
Prezzi in aumento nell’ultima settimana di agosto su tutte le principali borse merci nazionali per l’orzo nazionale ad uso zootecnico. Alla Borsa Merci di Torino i valori si sono portati sui 164-169 €/t (franco arrivo), in rialzo di 4 €/t rispetto all’ultima rilevazione prima della pausa estiva. Resta invece negativo il confronto con la scorsa annata, pari ad un -5,1%.
Mais, che tonfo
Un netto ribasso ha interessato in chiusura di agosto i prezzi del mais nazionale. Alla Borsa Merci di Bologna il calo rispetto alla prima settimana del mese è stato di 8 €/t, con i prezzi del mais standard scesi sui 180-182 €/t (franco arrivo). Per quanto riguarda il nuovo raccolto, le stime diffuse nei giorni scorsi dal Coceral, l’associazione europea che rappresenta il commercio di cereali e semi oleosi, indicano per l’Italia una produzione di 5,9 milioni di tonnellate, in calo dell’1,7% rispetto al 2019, a causa della riduzione delle aree coltivate del 6,3% e nonostante l’incremento atteso per le rese.
Migliori le prospettive per il raccolto italiano secondo le stime della Commissione Europea diffuse lo scorso 27 agosto, che confermano un output vicino ai 6,5 milioni di tonnellate, in linea con la stima di luglio ed in crescita del 2,3% su base annua, sostenuto da aspettative favorevoli sulle rese. Stime che per il mais (e anche per la soia) andranno comunque valutate alla luce anche del forte maltempo che ha colpito le regioni del Nord Italia negli ultimi giorni di agosto.
Soia d'importazione in orbita
Tra le proteoleaginose, agosto si è chiuso con un forte aumento dei prezzi della soia di provenienza estera quotata alla Borsa Merci di Bologna, attestati sui 356-358 €/t (franco arrivo), 10 €/t in più rispetto all’ultima rilevazione prima della pausa estiva. Un rincaro che va ricondotto anche al forte aumento registrato alla Borsa Merci di Chicago dove le quotazioni future della soia hanno chiuso la settimana sui 950 centesimi di dollaro per bushel (pari a 293 €/t), in rialzo del +5,5% rispetto a sette giorni prima.
A sostenere le quotazioni oltreoceano sono stati sia il buon andamento delle esportazioni Usa verso la Cina sia i timori per il deficit idrico nell’Iowa, stato chiave per la produzione di soia negli Stati Uniti.
Tornando ai listini italiani, prezzi in aumento, tra le farine proteiche, per il girasole convenzionale, sostenuto dalla bassa disponibilità sul mercato. Alla Granaria di Milano i prezzi hanno chiuso il mese sui 201-208 €/t (franco arrivo), in aumento di 5 €/t rispetto alla prima settimana di agosto.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 24 al 29 agosto 2020