Caseari, male le materie grasse
La settimana mostra segnali di ulteriori rallentamenti negli scambi per le materie a grasse e i burri. Nello specifico per lo zangolato si evidenziano flessioni pari a 5 centesimi al chilo su tutte le piazze. Anche la crema di latte retrocede i valori sulla piazza di Milano (-2,40% var. cong.; -8,05% var. tend).
La terza ottava del mese di dicembre si può considerare, per il mercato dei formaggi grana a denominazione, ancora positiva con una discreta attività negli scambi. Infatti, anche nel corso della cinquantunesima settimana di calendario, sia Grana Padano che Parmigiano Reggiano hanno incrementato, su base congiunturale, le proprie medie prodotto. È opportuno sottolineare che sul alcuni centri di contrattazione, come Parma per il Parmigiano Reggiano e Cremona per il Grana Padano i listini abbiamo mantenuto inalterati i valori.
Bovini, segnali di ripresa
Parziale ripresa del mercato dei bovini. Migliorano gli scambi di manze, scottone, vacche vitelloni e vitelli. Tuttavia, si rilevano anche contrazioni, nello specifico sulle piazze di Cuneo e Carmagnola.
Le manze da macello mostrano, nel complesso, una situazione in recupero (+0,77%). A questa dinamica contribuiscono positivamente gli incrementi nei listini di Charolaise, Incroci Francesi, Frisona, Limousine, “razze da carne” e “razze varie” sulle piazze di Cremona, Vicenza e Milano. A tali dinamiche si contrappone però l’andamento flessivo della Piemontese (-0,8%) e gli incroci francesi (-0,9%) su Cuneo, la Limousine (-0,9%) e la Charolaise (-1%). su Carmagnola.
Congiuntura positiva anche per le vacche da macello che nel complesso fanno registrare un +1,01%. I vitelli e vitelloni da macello, evidenziano un mercato eterogeneo con recuperi su Padova e Grosseto e Modena, ma anche a contrazioni su Cuneo e Carmagnola. Gli animali da ristallo mostrano stabilità per vitelle e vitelli, mentre una situazione dicotomica porta i baliotti ad un +0,05%. Di questi ultimi, si registrano infatti flessioni per incroci, pezzata nera, e “razze da carne”, mentre la pezzata rossa mostra segnali di ripresa.
Le carni fresche mostrano anch’esse recuperi, conseguenza di una buona domanda domestica dovuta alle festività. I prodotti macellati, su base congiunturale, danno lievi segnali positivi compresi tra +0,22% del vitello e +1,37% della scottona. L’epicentro di tali recuperi è la piazza di Milano, dalla quale si segnala una buona dinamica della domanda.
Avicunicoli, listini in tenuta, giù le galline
Nonostante l’approssimarsi delle festività l’incerta domanda esercitata dal canale Horeca, ancora influenzato dalla pandemia in atto, ha determinato per il mercato dei prodotti avicunicoli solo una tenuta dei listini su molte categorie e un rallentamento negli scambi per le galline.
Si rileva stabilità per il pollo che anche questa settimana attesta i valori medi su 1,12 Euro/Kg di peso vivo. Su base tendenziale le variazioni mostrano ancora segno positivo e si collocano ancora su livelli superiori a quelli dello scorso anno, periodo in cui il pollo veniva scambiato con prezzi molto bassi (+33%).
Per le galline, le dinamiche settimanali evidenziano uno squilibrio del mercato con un’offerta eccedente rispetto alla domanda, nonostante la buona dinamica dei consumi domestici, favoriti dalle basse temperature. Ciò è conseguenza delle dismissioni messe in atto dagli allevatori di ovaiole per contenere l’offerta di uova fresche. Le flessioni congiunturali più intense sono state accusate dalle galline di taglia media (-9,09%) seguite dalle pesanti (-3,18%). Per le uova fresche di gallina il mercato appare più in equilibrio con listini stabili su tutti i centri di scambio, eventuali variazioni sono da attendersi solo nel 2021.
Suini, stop alla caduta
L’intonazione del mercato suinicolo, sembra aver arrestato la tendenza flessiva che aveva caratterizzato l’ultimo periodo, volgendo verso una parziale stabilità dei listini. L’offerta e domanda appaiono più in equilibrio, sia per quanto riguarda i suini da macello che quelli dell’allevamento. Si registrano comunque ancora flessioni nei listini dei mercati del centro Italia. Relativamente al mercato all’ingrosso il trend è volto verso la stabilità sia per quanto riguarda i tagli destinati al consumo che quelli destinati all’industria ad eccezione delle cosce che confermano la loro tendenza calante. Per quanto riguarda i suinetti, come abbiamo già avuto modo di accennare, la tendenza è volta verso la stabilità. Sul fronte dei tagli appaiono in recupero i quelli destinati alla macelleria, sostenuti da una buona domanda domestica, vista l’approssimarsi delle festività, mentre per i tagli da industria accusano flessioni le cosce per tutte le varietà e i pesi. Stabili la coppa, pancette e spalla.
Olio senza variazioni
Prosegue a rilento il mercato degli olii di oliva nazionali. Anche negli ultimi sette giorni non si sono registrate variazioni apprezzabili dei prezzi per le categorie di olio rilevate.
I prezzi medi dell’extravergine di oliva permangono a 4,77 euro al chilo, stabili a 1,62 euro al chilo i listini del lampante di oliva. Lieve incremento per l’olio vergine di oliva che si attesta a 2,74 euro al chilo rispetto ai 2,72 della passata rilevazione.
Anche sul mercato all’ingrosso non si percepiscono variazioni di prezzo per i raffinati sia di oliva che di sansa che permangono, nell’ordine, a 2,15 e 1,17 euro al chilo.
Nessuna variazione apprezzabile per i listini degli olii di semi di arachide, mais e girasole.
Vino come sette giorni fa
Nessuna novità nel mercato dei vini comuni nazionali. Restano fermi sui valori registrati sette giorni fa i listini medi dei vini bianchi comuni 3,34 euro l’ettogrado e a 4,03 euro l’ettogrado i rossi. Non si apprezzano variazioni sui prodotti ad indicazione geografica monitorati. Restano limitatissimi gli scambi.
I prezzi dei prodotti agricoli del 21 dicembre 2020
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