La competitività è sempre più spinta e stare sul mercato è sempre più difficile. La filiera agricola inizia dal seme, e disporre di un prodotto di base in linea con le necessità del mercato vuol dire partire già col piede giusto.
E’ per questo che Isea sta sviluppando proposte sempre più mirate in funzione delle esigenze degli agricoltori, che a loro volta si devono confrontare con le necessità della trasformazione e con la sempre maggiore richiesta di functional foods. Se n’è parlato nel corso del convegno “Giornata ai campi” organizzato ad Abbadia di Fiastra (Tolentino, Mc) il 24 maggio scorso da Agroservice.
«Produrre sementi andando addirittura ad anticipare le specifiche richieste del mercato - ha detto il direttore di Agroservice Eugenio Tassinari - è il nostro obiettivo principale, e anche se non possiamo competere con le multinazionali, siamo comunque in grado di fornire agli agricoltori quello che serve loro per produrre reddito e a far tornare i conti».
L'importanza dei conti e del mercato
Ed è proprio dell’importanza dei conti colturale che ha parlato al convegno Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia. «Non tutti gli agricoltori fanno i conti o li fanno correttamente - ha ricordato Frascarelli - magari non andando a remunerare il proprio lavoro. Organizzando correttamente i mezzi tecnici, aderendo ai contratti di filiera e utilizzando i finanziamento di Pac e Psr sicuramente l’agricoltore può disporre di un buon reddito. Deve però fare bene i conti perché, se questi non tornano, forse è meglio che eviti addirittura di seminare».
D’altra parte oggi si lavora su un mercato sempre più difficile, governato da pochi operatori e per lo più gestito da algoritmi, come ha ricordato Andrea Cagnolati, amministratore delegato della Grain Service, società di intermediazioni e servizi. «Riuscire a guadagnare oggi - ha detto Cagnolati vuol dire: non fare mai il passo più lungo della gamba, conoscere la finanza, avere accesso ai mercati internazionali ed essere bene aggiornati sulla digitalizzazione e le blokchain, senza perdere di vista le criptovalute...».
Fervente attività di ricerca
Sull’attività dell’Isea e in merito alla produzione di nuove semente hanno parlato Sofia Ghitarrini e Daria Scarano del settore Ricerca & Breeding di Isea. «Molte le novità nel settore delle leguminose - ha detto la Ghitarrini -, sempre più utilizzate nel gluten free, con un’attenzione particolare agli aspetti nutrizionali, ma anche nelle oleaginose (specie cartamo e soia)».
«Un intenso lavoro - ha spiegato successivamente la Scarano - è stato fatto anche per i cerali, per tutte le destinazioni d’uso e per tutte le situazioni climatiche e pedologiche. Non dimentichiamoci che Ilaria, ad esempio, è la prima varietà di frumento resistente al Fusarium. Importante anche l’attenzione sui farri (in particolare il monococco Hammurabi con il quale viene prodotta una pasta di notevole qualità e sapidità)».
L’ampliamento della ricerca ha portato anche a portare da una a tre le camere di crescita, all’interno delle quali viene fatta la sperimentazione, che permettono di gestire 40mila piantine in un anno per le quali il ciclo vegetativo del frumento viene concentrato in tre mesi.
Un tavolo regionale di concertazione
Ha concluso il convegno l’intervento del governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli, che in precedenza aveva visitato la sede di Agroservice a San Severino Marche. Ceriscioli ha assicurato l’interesse della Regione e la volontà di creare un tavolo operativo di concertazione fra i vari operatori per sostenere il comparto, perché il futuro non può assolutamente fare a meno di prodotti tracciati.
«Quella di Agroservice - ha detto Ceriscioli - è un’esperienza importante che va tutelata, in quanto risponde alle esigenze dei consumatori consapevoli e della salvaguardia ambientale. Fra le altre cose la commercializzazione di piante resistenti alle malattie fa sì che ci sia la necessità di una minore quantità di presidi chimici».
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Angelo Frascarelli dell'Università di Perugia
Andrea Cagnolati, amministratore delegato della Grain Service