Sempre più grano duro nella campagna 2015-2016? Dovessimo basare le scelte sul mercato di oggi, in assenza di vincoli agro-climatici (che incidono sempre più da Nord a Sud), probabilmente si assisterebbe, compatibilmente ai vincoli imposti dalla Pac, a un sensibile aumento del duro a scapito di colture come mais, tenero e orzo che in prospettiva 2015-16 non mostrano segnali di ripresa. Se la preferenza andasse al grano duro, sono comunque da considerare alcuni aspetti importanti: le superfici addizionali in Italia danno rese di molto superiori al Sud; in ambito Europa si dovrebbe assistere ad fenomeno simile (soprattutto in Francia), e da ultimo non si esclude un aumento delle superfici in Usa e Canada (con il definitivo rientro delle aree cedute nel recente passato a mais e colza). Quindi la scelta su cosa seminare è più complessa del semplice calcolo economico per ettaro Italia. Si deve almeno considerare lo scenario europeo e gli imminenti (si spera definitivi) dati produttivi 2015 in Canada, per non parlare della solita Asia che non ha effetti depressivi sul duro, ma che (in caso di recessione) potrebbe ridurre i consumi ed incrementerebbe lo “spread” tra il suo prezzo e quallo degli altri cereali.
Semine: grano duro sì o no?
Corsa al grano duro in Europa, Usa e Canada. Con quali conseguenze?