Grillo e Nero d’Avola, tetto agli ettolitri per la Doc Sicilia

    Doc Sicilia
    Provvedimento di riduzione dell'offerta della Doc Sicilia valido fino al 30 novembre 2024 preso per mantenere in equilibrio il mercato

    Tonificare il mercato, riducendo l’offerta. È questo, in sostanza, l’intervento deciso dal Consorzio di Tutela della Doc Sicilia con riferimento alle produzioni di Nero d’Avola e Grillo che ha trovato tutti d’accordo al tavolo della filiera vitivinicola siciliana. I dati degli ultimi anni, relativi alle giacenze di vino rivendicato e imbottigliato e alla variazione dei prezzi preoccupano i produttori. Cosí la proposta del Consorzio adottata dall’assemblea dei soci del 29 maggio 2023 di richiedere all’amministrazione regionale l’applicazione delle misure riguardanti la gestione delle produzioni come previste dall’articolo 39 della legge n. 238/2016 (comma 4) e dall’articolo 5 comma 14 del disciplinare di produzione, è passata all’unanimità.

    Per migliorare e stabilizzare il mercato e superare gli squilibri tra domanda e offerta dei vini monovarietali Grillo e Nero d’Avola a partire dal 12 luglio scorso è stato imposto il bloccaggio di una quota di vino rivendicabile a ettaro. Il provvedimento, qualche settimana prima dell’inizio della vendemmia, è stato adottato con decreto n. 3243 a firma del dirigente generale Dario Cartabellotta.

    Il provvedimento in sostanza si riferisce alle dichiarazioni di produzione 2023 e limita fino al 30 novembre 2024 la possibilità che ciascun produttore possa rivendicare il massimo consentito dal disciplinare che nel caso di Grillo e Nero d’Avola è pari a 98 ettolitri/ettaro. Per il Nero d’Avola la quota bloccata è quella eccedente la resa di 63 ettolitri/ettaro e quindi può arrivare fino a 35. Per il Grillo, invece, ci si dovrà fermare al massimo a 56 ettolitri/ha, visto che la quota bloccata può arrivare fino a 42 ettolitri/ettaro.

    L’applicazione della misura richiede da parte dell’Organismo di controllo, l’Istituto regionale del Vino e dell’Olio (Irvo) l’adeguamento di un sistema di procedure definite e certe che consentano di effettuare il controllo dei carichi in bloccaggio per il vino atto a Doc Sicilia Nero d’Avola 2023 e Doc Sicilia Grillo 2023, di valutare le richieste di sblocco, di effettuare i relativi controlli sulle movimentazioni, di vigilare sulle produzioni bloccate.

    Come si tratta il vino bloccato

    Il vino sottoposto a bloccaggio non potrà essere certificato né venduto fino al 30 novembre 2024, salvo casi particolari. Lo sblocco del prodotto potrà essere concesso dal Consorzio Tutela vino Doc Sicilia attraverso l’Organo di Controllo Irvos esclusivamente ai fini dell’imbottigliamento in proprio o tramite aziende controllanti, collegate e/o tramite parti correlate. La richiesta di sblocco potrà essere presentata dal produttore non prima del 31 marzo 2024, per un massimo di 7 ettolitri e solo in due circostanze: nel caso sia stata presentata all’Organismo di Controllo la richiesta di fascette per l’imbottigliamento che esaurisca la giacenza libera di vino e qualora sia stato già utilizzato almeno l’80% della giacenza libera di vino. Nella richiesta di sblocco si dovrà indicare la quantità e il periodo temporale in cui si svolgeranno le operazioni di imbottigliamento.

    Che operazioni si possono fare sul vino bloccato? Potrà essere spostato, per necessità (per es. per insufficienza di capienza), in conto deposito o in conto lavorazione, o trasferito in un altro stabilimento di pertinenza aziendale all’interno della Sicilia, rimanendo comunque sottoposto a bloccaggio.

    Il prodotto in stato di “bloccato”, in qualsiasi momento, potrà essere riclassificato nella tipologia rosso Doc Sicilia, nella Igp di ricaduta o a vino senza denominazione di origine o indicazione geografica territoriale e commercializzato liberamente.

    Tutte le produzioni eccedenti le rese massime valide per l’annata 2023 rimarranno bloccate fino al 30 novembre 2024. Oltre questa data, le eventuali quantità rimaste bloccate verranno riqualificate automaticamente nella tipologia rosso Sicilia Doc, ma successivamente le aziende potranno procedere alla eventuale riclassificazione a Ig di ricaduta o a vino senza Do/Ig). Fa eccezione, ma comunque fino a un massimo di 7 ettolitri/ha il vino destinato all’imbottigliamento in proprio o tramite aziende controllanti, collegate e/o parti correlate, che potrà essere sbloccato dopo il 31 marzo 2024 in qualunque momento.

    Se dovessero mutare le condizioni di mercato, ovviamente in meglio, a partire dal 31 maggio 2024 e fino al 30 novembre dello stesso anno, il Consorzio di Tutela Sicilia Doc può proporre alla Regione Siciliana - sentite le organizzazioni professionali - lo sblocco totale o parziale del prodotto.

    Grillo e Nero d’Avola, tetto agli ettolitri per la Doc Sicilia - Ultima modifica: 2023-07-28T16:04:40+02:00 da Simone Martarello

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