C’è un fortissimo legame tra le giovani leve e una produzione agricola di un certo genere, più attenta all’ambiente e alla valorizzazione del territorio.
Lo studio. Oggi una ricerca di Swg commissionata da Pink Lady conferma che questo legame risulta di estremo interesse per tantissimi giovani italiani (in particolar modo maschi, provenienti dalle grandi città e più dal Centro-Sud e Isole che non dal Nord, dalla scolarità elevata) desiderosi di cimentarsi in un nuovo tipo di agricoltura.
È sull’emergere di questi valori che punta la ricerca di Swg messa in piedi proprio per analizzare il caso del progetto Pink Lady Europe.
L’indagine, dal titolo “Il mondo dei giovani e l’agricoltura”, è stata condotta nel mese di novembre 2015 su un campione di 2mila residenti italiani di età compresa tra il 19 e i 30 anni. Ciò che emerge è che i valori espressi dal progetto Pink Lady Europe sono gli stessi che interessano ai giovani che si avvicinano all’agricoltura. Stiamo parlando della portata innovativa che è possibile trasmettere, della valorizzazione del territorio, della possibilità di sviluppare un’economia sostenibile.
I dati. Questi sono i motivi per i quali l’intero settore sta diventando appealing anche per questo target, che vede nell’attività agricola un’opportunità di fare impresa in modo diverso, creativo, attento all’ambiente.
La ricerca – che ha fatto una sorta di screen-shot all’1,5 milioni di aziende agricole attive nel 2014 conquasi un milione di lavoratori per 53 miliardi di euro di valore alla produzione ed un valore aggiunto di 29 miliardi di euro – ha registrato un forte aumento (+48,4%) delle aziende le multifunzionali, impegnate in attività connesse all’agricoltura ma anche un significativo interesse per il bio. Nel triennio 2011/2013 la superficie biologica investita è passata dal 6,1% al 7,7% del totale di quella agricola utilizzata.
Le nuove leve. Guardando i profilo dell’agricoltore di domani, lo studio di Swg ha evidenziato come in Italia solo il 5% delle aziende agricole è guidato da giovani imprenditori mentre gli occupati under 35 in agricoltura sono aumentati del 9%. Contemporaneamente crescono le iscrizioni alle facoltà di scienze agrarie, forestali e alimentari (+2,9% sul 2011/2012) e agli istituti tecnici in agraria, agroalimentare e agroindustria (+25% nell’ultimo triennio).
L’agricoltore di domani è prevalentemente di sesso maschile, proveniente dalle grandi città e con una prevalenza del Centro-Sud e Isole rispetto al Nord; dalla scolarità elevata; vive in coppia senza figli. In merito alla fascia d’età, quella dei 25-30enni prevale su quella dei 19-24enni.