Il settore agricolo guarda al futuro con un rinnovato ottimismo, in cifre: le aziende sono pronte a investire tra i 50.000 ai 600.000 euro nel prossimo triennio. Questo dato, emerso da una ricerca esclusiva di Fieragricola (realizzata da Grs Research and Strategy) condotta, tra novembre e dicembre 2015, su un campione di 1.000 aziende italiane del settore primario, è stato discusso questa mattina al Mipaaf in occasione della 112esima edizione di Fieragricola in programma a Veronafiere dal 3 al 6 febbraio. Pac e Psr, tutti approvati, molti di loro già partiti con misure a sostegno dell'agricoltura, hanno giocato un ruolo decisivo e di fiducia. A bilanciare questa carica positiva, restano le tensioni sui prezzi di produzione e il carico burocratico.
Proprio su questo ultimo punto, il Viceministro Andrea Oliviero ha dichiarato che “bisogna insistere sulla semplificazione burocratica a favore di un sistema più efficiente capace di accrescere la competitività delle aziende, senza ridurre il livello dei controlli; unitamente a questa azione il nostro impegno è focalizzato su una riorganizzazione legislativa, urgente e fondamentale”. Misure necessarie per un settore chiamato a confrontarsi sempre di più con mercati emergenti e grandi sfide globali quali, l'aumento della popolazione e la sostenibilità dei processi di produzione.
Il seme per coltivare la buona agricoltura del futuro è certamente l'innovazione, che come sottolineato da Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere, sarà il filo conduttore di questa prossima edizione. Tra i capisaldi della fiera troviamo, infatti, le sezioni dedicate alla meccanica agricola, all'agricoltura di precisione e ai droni. La meccanizzazione, dato da sottolineare, sarà protagonista nel prossimo triennio degli investimenti del 51% degli imprenditori agricoli e del 38% degli allevatori. Gli altri settori presenti alla Manifestazione saranno: zootecnia, energie da fonti rinnovabili, vigneto e frutteto, sementi, chimica, gestione del verde. “Fieragricola si candida dunque ad essere un hub -come confermato da Maurizio Danese, presidente di Veronafiere,- in cui al business si coniuga una visione strategica per rilanciare un settore che rappresenta il Made in Italy agroalimentare, con una forza di produzione lorda vendibile di ben 125 miliardi di euro, dei quali più di 33 miliardi frutto dell'export”.