Human Technopole 2040 nascerà da Expo

Human
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante il suo intervento in occasione della presentazione del progetto per il dopo Expo "Human Technopole" Italia 2040, al Piccolo Teatro, Milano, 24 febbraio 2016. ANSA/ MOURAD BALTI TOUATI
Il Presidente del Consiglio Renzi spinge il nuovo centro di ricerca di rilevanza mondiale per collocare l’Italia tra i Paesi leader nella frontiera delle scienze della vita

Un centro di ricerca di rilevanza mondiale per collocare l’Italia tra i Paesi leader nella frontiera delle scienze della vita. Si chiama “ Human Technopole 2040 ” l’ambizioso progetto, presentato al Teatro Piccolo di Milano dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che dovrebbe sorgere dalle ceneri di Expo e coglierne l’eredità, trasformando il capoluogo lombardo in un polo di attrazione scientifica sulla salute, il cibo, la genomica, i big data.

«Ecco – ha commentato il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina – come diamo seguito a quei sei mesi dove ci siamo interrogati spesso su come innovare».

Il piano di sviluppo, affidato all’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova insieme ai tre atenei milanesi (Statale, Politecnico e Bicocca), prevede la realizzazione di sette centri di ricerca (Medical Genomics, Neurogenomics, Agri-Food and Nutrition Genomics, Data Science, Computational Life sciences, Analysis decision and Society, Nano Science and Technology) e tre facilities condivise (Central Genomics, Imaging, Data Storage and High Performance Computing) su uno spazio di 30 mila mq nell’ex sito di Expo.

Come ha spiegato il direttore dell’Iit, Roberto Cingolani, «è prevista una fase di start up di tre anni. A regime il polo ospiterà circa 1.500 persone, tra ricercatori, tecnici e amministrativi, selezionati attraverso call internazionali e impegnati su oltre 200 progetti». Accanto ai coordinatori – Iit e le tre Università – sono parte attiva del progetto scientifico gli istituti di ricerca clinica e ospedaliera di Milano, la Fondazione Isi di Torino, il Cineca di Bologna, il Crea e la Fondazione Edmund Mach di Trento. Quest’ultima, nello specifico, dovrebbe coordinare il centro Agro-Food and Nutrition Genomics attraverso Roberto Viola e ospitare a San Michele due “filiali” di HT (vedi box). Dovrebbero essere inoltre avviate collaborazioni con il Parco Tecnologico Padano di Lodi, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, enti scientifici e università, oltre a soggetti privati: sul fronte agroalimentare sono state ad esempio raccolte lettere di interesse da parte di Assosementi e Assomela. Per passare dalle parole ai fatti, ha avvertito Cingolani, servono ora tre requisiti: tempi certi per la logistica, finanziamenti stabili (stimato in 150 milioni di euro il costo annuale del polo), “compagni di viaggio” qualificati per ovviare al rischio di costruire una “cattedrale nel deserto” nell’area di Expo. Pronta la risposta di Renzi: «Tre mesi fa questo era un sogno, oggi un progetto e fra tre mesi – ha promesso – un cantiere». Sull’aspetto finanziario ha assicurato un investimento pubblico di 1,5 miliardi per i prossimi 10 anni, con i «primi 150 milioni già stanziati». Il presidente del Consiglio ha infine anticipato un interesse per il “grande campus post Expo” di player internazionali, da IBM a Nestlé ad Apple. «Human Technopole ha i soldi, le autorizzazioni, gli strumenti e i talenti e – ha concluso – può diventare il progetto più intrigante dei prossimi anni dell’intera Europa».

 

 

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Human Technopole 2040 nascerà da Expo - Ultima modifica: 2016-03-02T17:23:14+01:00 da Sandra Osti

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