Novità e conferme, le varietà tardive producono più biometano

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Promossi i cereali autunno-vernini nelle prove varietali di digestione anaerobica

Nell’annata agraria 2015-2016, per il secondo anno consecutivo, il Cib (Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione) in collaborazione con Beta (società di ricerca e sperimentazione in agricoltura), ha realizzato degli screening varietali sulle colture autunno-vernine per biogas/biometano con l’obiettivo di offrire agli operatori un quadro tecnico-operativo in grado di dare indicazioni nella scelta dei propri avvicendamenti colturali e, allo stesso tempo, valutare la potenzialità di alcune soluzioni innovative per il settore.

Per questi motivi, oltre ai classici cereali vernini vocati per la produzione di biogas (triticale, orzo e frumento) in questa seconda annata sono stati inseriti in prova anche alcuni miscugli cereali-leguminose. Di seguito vengono riportati i risultati ottenuti nella prova di riferimento realizzata in Provincia di Reggio Emilia.

 

Cereali e miscugli di leguminose

La prova, realizzata in località S. Tomaso di Bagnolo in Piano (Re), è stata impostata, secondo uno schema sperimentale parcellare (blocco randomizzato con 4 repliche), sulla base di una collezione varietale di 29 materiali (15 triticali, 2 triticali ibridi, 6 frumenti, 4 orzi e 2 miscugli cereali-leguminose) (tab.1).

Durante la conduzione della prova, seminata nella seconda metà di ottobre su terreno franco-argilloso con buona dotazione di sostanza organica, è stato necessario un unico apporto di azoto a fine inverno, pari a 120 kg/ha. Non è stato necessario nessun intervento di diserbo mentre nel mese di aprile è stato necessario un intervento fitosantitario con un aficida miscelato, in via precauzionale, con un fungicida.

La raccolta è stata eseguita in due tempi (17/05 e 25/05) in modo da poter intervenire, in base alla precocità, nel momento ottimale per tutte le varietà (tab. 2).

La determinazione della biomassa fresca è stata effettuata direttamente alla raccolta utilizzando una trincia falciatrice parcellare dotata di cella di carico. Nello stesso momento è stato eseguito il prelievo di un campione di biomassa per ogni parcella su cui sono state eseguite le analisi qualitative (metodologia Nir) e di sostanza secca (metodo gravimetrico - essicazione in stufa a 105 °C fino a peso costante). La stima del Bmp o potenziale metanigeno (Biochemical Methane Potential), inoltre, è stata eseguita applicando la formula di Kaiser.

(*) Resp. Agronomia CIB – Consorzio Italiano Biogas

RINGRAZIAMENTI
Per la conduzione delle prove, la raccolta dei campioni, le analisi, l’elaborazione dei dati e per tutto il supporto nella realizzazione delle attività in campo si ringrazia lo Staff di Beta: Adriano Fabbri, Alessandro Vacchi, Massimo Zavanella e Giovanni Campagna.

Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 43/2016 L’Edicola di Terra e Vita

Novità e conferme, le varietà tardive producono più biometano - Ultima modifica: 2016-10-29T08:00:03+02:00 da Sandra Osti

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